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LA MOSCA regia di David Cronenberg

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Godbluff2     9 / 10  05/09/2022 22:41:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Uno dei due più grandi film di David Cronenberg, uno dei due suoi capolavori (l'altro, subito successivo, è ovviamente "Dead Ringers").
Ritengo "La Mosca" in un certo senso il film perfetto di Cronenberg, quello "definitivo" e più completo, capace com'è di sfruttare la produzione hollywoodiana per raggiungere una fetta di pubblico molto più ampia pur senza indietreggiare di un millimetro dalle idee di cinema del suo autore, ma anzi portando quello stile finalmente alla sua piena maturità espressiva; il classico film che riesce ad abbracciare le molte anime dell'arte cinematografica, appetibile commercialmente eppure capace di affermarsi come uno degli sci-fi/horror d'autore più belli della sua epoca (almeno).
Cronenberg porta all'apice la sua personale revisione dei vecchi "B-Movie" del fantastico e dell'orrore e delle loro caratteristiche stereotipiche, prendendo direttamente uno di quei vecchi film (il "The Fly" di Neumann) e mutandolo in una creatura sua a tutti gli effetti, riletto completamente alla luce delle ossessioni a lui tanto care: le mutazioni fisiche della carne, gli orrori del corpo e dell'ibridazione umano-altra creatura e infine uomo-macchina. Il tutto, ovviamente, messo in scena con la consueta, ributtante fascinazione per l'orrido, il disgustoso, il repellente, che risplende di nuova gloria grazie ai maggiori mezzi hollywoodiani, che consentono agli orrori carnali cronenberghiani di esprimersi su un livello ulteriormente superiore già rispetto a "Videodrome" con una cura e una potenzialità tale nel trucco e negli effetti speciali da donare loro una forza visiva indimenticabile, il miglior risultato raggiunto dal suo cinema fino a quel momento. I mezzi del cinema americano vengono dunque sfruttati al meglio per esaltare le terrificanti idee estetiche dell'autore.
Tuttavia "La Mosca" è anche il film, il primo, di un autore che ha raggiunto la maturità.
Cronenberg si lascia alle spalle le deliranti sbrodolate di carne-tecnologica di "Videodrome" (film "sbrodolosissimo" e molto auto-indulgente, che io adoro e che trovo grandissimo, ma comunque è sbrodolone) e scrive invece un film più equilibrato, lucido, maturo, che riesce ad unire abilmente gli orrori della carne con una storia drammatica, colma di tragedia.
Rispetto a "Videodrome" la sarabanda di orrore viene asciugata ma il film ne guadagna, è più lineare ma è forte di un ritmo narrativo sempre agile a fronte di uno sviluppo anche lento della storia, con l'attenta costruzione dei personaggi e degli eventi che poi portano alle terribili conseguenze dell'incidente in una drammatica accelerazione nella seconda metà del film, dove inesorabilmente le cose precipitano in modo più terribile sequenza dopo sequenza, fino ai concitatissimi momenti finali.
Nella parte finale del film, in particolare nell'ultimo, straordinario "confronto" con "Brundlefly", avviene un piccolo miracolo cinematografico, possibile grazie alla bella scrittura dei personaggi e allo sviluppo narrativo portato avanti pazientemente nella prima metà: momenti di "Nuova Carne" tra i più ributtanti e orripilanti della sua filmografia riescono ad essere contemporaneamente anche disperati, strazianti, persino commoventi. Così Cronenberg ha conquistato il pubblico hollywoodiano con la sua personalissima poetica, con una storia di orrore triste, che riesce a disgustare e commuovere nella medesima inquadratura, così repellente, così pietoso, così triste. E non parliamo nemmeno del classico "mostro incompreso". No, Brundlefly è pericoloso, è aggressivo perché è disperato e quindi inarrestabile. Ma tristissimo.
Un finale stupendo tanto dal punto di vista dell'orrore che da quello drammatico e vista la mia naturale repulsione per le mosche, nomino ufficialmente la mutazione finale di Brundlefly come la più repellente della cinematografia cronenberghiana e plaudo il buon David per essere riuscito a farmi provare compassione per quella creatura.
Al film, che presenta molte delle caratteristiche narrative dei vecchi B-Movie horror e fantascientifici, si aggiunge la componente inesorabile del caso: lo scienziato pazzo di turno in fondo non è così pazzo, la sua invenzione funzionerebbe pure e per quanto a venire punita è l'avventatezza di un momento, c'è una gran bella dose di sfortuna cosmica nell'incidente con la mosca (bestie di satana per eccellenza, il film lo conferma).
Per quanto riguarda la pura componente estetica del "disgustorama" cronenberghiano be, questo film ne regala di soddisfazioni, dal primo esperimento fallito con il babbuino (OH. MIO. DI-O) fino alle varie fasi di trasformazione di Seth per poi esplodere (brividi) nell'estasi finale di nuova carne (c'è, naturalmente, di nuovo molta insistenza su questi concetti), fortemente sconsigliabile durante/subito dopo i pasti.
Chris Walas è il mostro (mi pare giusto) che ha dato vita a tutto questo, autore dell'incredibile trucco di Jeff Goldblum (insieme a Stephan Dupuis) e degli effetti speciali (insieme a Hoyt Yeatman), il suo lavoro è di enorme valenza. Grazie per tutti gli incubi, carissimo. La fotografia di Irwin, le musiche di Shore, il montaggio di Ronald Sanders e la regia di Cronenberg, questi ultimi due capaci di dare al film il bel ritmo che rende la sua ora e mezza tanto godibile anche di varie rivisioni, sono tasselli perfetti in un ingranaggio oliatissimo che è diventato presto un classico del cinema, quel cinema "d'autore e di genere" in una cosa sola.
Naturalmente, non si può non applaudire alla più grande interpretazione della carriera di Jeff Goldblum, splendido nell'attraversare tutte le mutazioni, in questo caso psicologiche, del suo ottimo personaggio ed eroico nel sottoporsi a ore di pesantissimo trucco per accompagnarne invece le mutazioni fisiche. Uno di quei casi in cui l'ispirazione e la voglia dell'attore sono proprio evidenti, una prova fenomenale di quello che è sempre stato un bravo attore ma qui, oh, qui si è superato. Brava anche Davis come spalla e a dire il vero anche Getz mi è piaciuto molto. Seguono diligentemente il torrente di talento di Goldblum e lui e Geena Davis, all'epoca compagni al di fuori dal set, hanno un'intesa palpabile.
"La Mosca" è non solo per me uno dei migliori film di Cronenberg ma anche uno dei grandi capolavori dell'horror-sci-fi di quegli anni, al fianco di opere eccellenti che lo precedettero come "Alien" o "The Thing" (quest'ultimo, vedi tu il caso, altro remake straordinario e superiore all'originale di un classico "B-Movie" di fantascienza degli anni '50).