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PRIMO AMORE regia di Matteo Garrone

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impanicato     7 / 10  07/03/2015 01:32:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si puó desiderare il malessere della persona amata? Si puó farle del male?
Tratto dal libro autobiografico "Il cacciatore di anoressiche" di Marco Mariolini, attualmente in carcere per l'omicidio della sua fidanzata, questo film tratta di un amore malato, assurdo e quasi irreale. Tratta dell'amore di Vittorio, un orafo distante dalle ottime capacitá del padre, e di Sonia che, per accontentare il suo uomo, si fará plasmare e modellare secondo i suoi gusti macabri, cioé dovrá arrivare a pesare 40 chili. Quella che inizialmente sembrava una serena storia d'amore si trasformerá nel peggiore degli incubi per una donna che non riuscirá mai ad imporsi tramite le sue scelte. Ma in fondo come puó amare un uomo che non riesce a curare nemmeno un mazzo di rose?
Film veramente realista che tratta di cose vere. Film che ti angoscia e ti opprime, anche grazie all'ottima colonna sonora, per altro premiata a Berlino. Garrone sorprende per la sua regia, interessanti alcune scene come quella del bagno, i primi piani sfocati, il delirio al ristorante o gli occhi sempre in movimento durante la sessione di pittura. Sorprende anche, il modo in cui vengono fatti recitare gli attori: oltre che in dialetto veneto, che a volte mi é stato impossibile da capire, sembrava come se nessuno avesse dei copioni, come se tutto fosse improvvisato e quindi reale. Mi é piaciuta anche la fotografia, con buoni giochi di luci ed ombre. Gli attori protagonisti sono fondamentalmente due: Vitaliano Trevisan, bravo nell'interpretare il freddo e pazzo Vittorio, e Michela Cescon che si é calata benissimo nella parte, anche se avrei preferito si approfondisse di piú il suo personaggio, poiché molto importante nella trama, e le cause della sua schiavitú verso l'uomo amato. Peccato per la scelta di questa attrice, non per demeriti, ma perché avesse ai tempi delle riprese quasi 10 anni in piú di quanto detto all'interno dell'opera.
Anche il finale lo trovo enigmatico, con le parole del padre dell'orafo prima dei titoli di coda.