caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

LE FATE IGNORANTI regia di Ferzan Ozpetek

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Woodman     7 / 10  21/08/2013 17:35:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il film del grande botto per questo regista attento e ambizioso.

Presunto sensibile.

Una delle sue opere migliori, con un'ottima sceneggiatura e una bella fotografia calda.
La Buy non è sempre all'altezza del suo personaggio, mentre Accorsi è meno cane del solito. Sicuramente il lavoro performativo ragguardevole è quello dei caratteristi, che danno vita ad impagabili freaks, con ovvio spicco della Yilmaz, simpaticissima. A sorpresa Garko si rivela interprete efficace.

La storia alterna mirabilmente dramma e commedia, lanciando frecciatine alle solite problematiche e convenzioni, condanna la solita chiusura mentale ed apre le braccia schiudendo un messaggio confortevole e positivo.
Potremmo contestare la validità dei personaggi e del trattamento della storia, così come l'improbabilità di certe situazioni, che si avvicinano più ad un mondo sognato dal regista che alla vera realtà. Ma intavolando una questione se ne aprirebbero altre mille. Questo molto probabilmente era lo scopo del regista: far riflettere. Ci riesce, raccontando convenzionalmente un mondo popolato di anticonvenzioni.
Non è un capolavoro, nemmeno un bellissimo film, ma credo che l'alone di solennità che impregna il tutto sia notevole. Parlo dei silenzi, degli sguardi, di alcune scelte registiche.
Tentando la via dei cromatismi studiati, Ozpetek si improvvisa Almodovar, con risultati modesti.
Sarà rovinato da questa sua presunta identificazione in un narratore melò, sbagliando sempre di più a fare i film, con attori patinati e messaggi talvolta ridicoli se non inesistenti, che han da spartire giusto con la superficialità (cinematografica) di uno Zeffirelli.
E' il caso di "Saturno contro" e "Mine vaganti", mentre ho sorprendentemente trovato dignitosi i tanto attaccati "Cuore sacro" e "Un giorno perfetto".
Offrirà una bella prova con il suo unico film davvero riuscito, ovvero lo struggente "La finestra di fronte".
Questo "Le fate ignoranti" ha di magnifico il titolo. Il resto è passabile.

Classico esempio di cinema ben confezionato, con messaggino solidale incorporato, che può piacere alla critica e sensibilizzare il pubblico, ma alla lunga assai poco utile, per non dire incisivo.
Si può guardare, senza troppe aspettative.