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LE FATE IGNORANTI regia di Ferzan Ozpetek

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Simone     3 / 10  17/11/2003 11:57:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questo film é davvero poca cosa. E' manchevole in un mare di punti. La regia é immatura e affrettata, ben inferiore a quella di "La finestra di fronte", un film decisamente migliore sotto questo aspetto. La storia é banalizzata, a partire dai personaggi, stereotipati e piattissimi (sembra un calderone di altri film, da Philadelphia a Tutto su mia madre, ma senza uno sprazzo di novità), ma soprattutto é vuota: un intreccio confuso e contradittorio, a partire dalla storia d'amore tra i due protagonisti, superficiale nella delineatura, quanto surreale (e alquanto inutile) nello sviluppo. Pochi momenti significativi, forse nessuno meritevole di menzione. E a causa di questo il film scorre lento e noioso da morire. Ma le vere note dolenti sono nella recitazione, dove Margherita Buy é decisamente sotto tono rispetto alle sue potenzialità. Per il resto il cast é da buttare: Garko, a metà strada tra il malato terminale saggio e filosofico (e smettiamola di descrivere questi poveri sfortunati come se fossero dei maestri spirituali, sempre buoni, calmi, sereni... non é così che si dà loro dignità, così li si rende solo delle icone, poco verosimili, ma tanto politically correct) e il profeta é ridicolo; il turco non si capisce nemmeno se ha idea di dove si trova; Stefano Accorsi, che si atteggia a divo, ma che, come sempre, recita in modo orripilante (faccia da triglia lessa con occhio a mezz'asta e bocca semi-aperta ad acchiappar mosche)... e qui proprio mi piacerebbe sapere come può essere considerato bravo. Evidentemente devo pensare che abbiate visto solo lui. Ha sempre quel tono monocorde, che pianga o rida, senza la minima espressività, finto fino nelle budella (quando si mette a piangere é patetico, addirittura sbircia dietro per guardare dove si é messa la Buy, facendo vedere che non ha nemmeno gli occhi lucidi, una vera pena!). Comunque, a prescindere da questo, il film é fatto male. Per fortuna il regista si é tirato su con il lavoro successivo, grazie ad una maggiore direzione, una sceneggiatura più completa (specie nella prima parte) e attori decisamente più capaci (e non ci voleva molto).