Goldust 3 / 10 17/02/2014 18:12:13 » Rispondi Quoto il commento precedente, probabilmente ho scelto il film sbagliato per avvicinarmi ai lavori di Bresson. Il male di vivere giovanile, qui ambientato in un'epoca inquieta come quella post-sessantotto, è certamente spinoso, eppure non sono nè i contenuti e nè il pessimismo di cui è pregno che non mi hanno convinto, bensì lo stile. Cinepresa che indugia su mani e piedi di studenti e ragazzi, tralasciandone spesso i volti; attori di infimo livello che si muovono come zombie lobotomizzati; atrocità naturali in bella mostra; ritmo letargico; dialoghi (ormai ) fuori dal mondo. Una grossa delusione.