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MAY regia di Lucky McKee

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oh dae-soo     7 / 10  12/10/2011 15:01:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE: il commento presenta anticipazioni.

Grandissimo film ma, ahimè, soltanto in potenza. Credo che la chiave di volta per poter giudicare May un mezzo capolavoro o al contrario soltanto un buon film, sia la maturità, non intendendo quella dello spettatore, ma quella della storia che viene raccontata. Parlare dei problemi dell'adolescenza, della difficoltà di accettazione, della disperazione della solitudine, del sentirsi diversi rispetto ai propri coetanei, è un tema importantissimo e più volte (ab)usato al cinema. Serve sensibilità e maturità per raccontarlo e se la prima in May certamente non manca, la seconda ogni tanto lascia un pò a desiderare. Alcuni passaggi sembrano troppo deboli, mi riferisco ad esempio al non essere accettata per colpa di un leggero strabismo o alla particolare amicizia con la bambola, che passa di scena in scena dal sembrare poter essere il fulcro dell'intera vicenda all'apparire completamente inutile. Il passaggio dalla delusione per le ennesime due storie finite male (quelle con Adam e Polly) alla tremenda carneficina, dettata un pò dal desiderio di vendetta, un pò dalla voglia di "sostituire" la bambola fatta a pezzi, fanno perdere a mio parere molta profondità all'opera. E' vero, siamo pur sempre davanti ad un horror, per cui vedere una ragazzina gracile che in poche ore riesce ad uccidere e fare a pezzi 5 persone è molto figo, ma secondo me fa scadere tanto dello straordinario potenziale che si celava nello script. Il tutto per arrivare a un finale sì straordinario, dolcissimo e disperato al contempo, ma forse troppo forzato e un pò incoerente. Se è vero che May sin da subito in ogni persona che conosce, come una sineddoche, vede una parte per il tutto (le mani di Adam, il collo di Polly, le gambe di Ambrosia etc..) è strano poi che il piano omicida le venga in mente soltanto in seguito. Al contrario, se tale piano fosse stato sempre nella testa di May (e così pare essere, con tutti quei dettagli su coltelli e parti del corpo, senza dimenticare più di una frase profetica...), non c'era forse bisogno che abbia avuto bisogno di alcuni "shock" ( le due storie d'amore finite o la rottura della bambola) per essere messo in pratica.
Non lo so, ci son troppe cose che sembrano anteporre la cinematografia alla storia. Ad esempio anche tutta la parentesi legata ai bambini ciechi porterà sì ad una scena strepitosa (quella della rottura del vetro) ma tale parentesi sembra esser legata a un filo sottilissimo al resto, troppo sottile, quello dell'immedesimazione di May con tali bambini, specie con una.
L'interpretazione della Bettis è eccezionale (a me son piaciuti tanto anche Sisto e la Faris) perchè il suo personaggio deve praticamente provare tutto- l'amore e l'odio, la disperazione e la gioia, la dolcezza e la cattiveria, la speranza e la rassegnazione- e la Bettis sa restituire alla meraviglia ognuna di queste emzioni. E' grazie soprattutto a lei se il personaggio di May ti entra nel cuore ma può farlo così profondamente che si rischia di perdere di vista il film.
Non si può disconoscere peraltro anche un notevole calo di ritmo nella parte centrale.
Resta una pellicola notevole, originale e drammaticamente umana. E forse è anche molto più intelligente e profonda di come io la sto descrivendo visto che sono moltissime le scene metaforicamente importanti, tutte scene che andrebbero analizzate nel migliore dei modi.
Resta comunque la sensazione che se lo stesso film fosse stato girato da McKee oggi anzichè nel 2002 sarebbe stato probabilmente un capolavoro.
Ma forse il regista nel frattempo ce ne ha già regalato comunque un altro...