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4 MINUTI regia di Chris Kraus

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7½ / 10  07/05/2007 23:24:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dai primi fotogrammi sembra di assistere a un horror, o quantomeno a un film che estrapola meccanismi e stilosità proprie del genere "gotico" (su tutte, le esplosioni dei flashback dell'insegnante, dove è facile cadere nella trappola e credere si tratti di un violentissimo temporale).
Il film, che probabilmente è tra i pochi titoli veramente meritevoli in programmazione, è istintivamente stupendo, anche se a tratti troppo rigido, uno script non esattamente inedito (v. Shine, Will Hunting etc.) ma realizzato - questo sì - con un'inedita giostra di contrasti e affinità tra allieva e "maestra".
Non è certo un film buonista o edificante: il notevole personaggio di Jeannie, nella sua brutale liberazione fisica e mentale, non offre molti spunti per simpatizzare con lo spettatore, e proprio per questa ragione mi ha ricordato un film distantissimo come "Rosetta" dei Dardenne.
Dirò di più: è talmente irritante e insolente che quasi ci costringe a parteggiare per quella "società educativa" che non ha molta fiducia in lei e in persone come lei.
L'indimenticabile Hannah Herzsrprung (ma dove le trovano certe attrici europee capaci di mettere alla berlina tutte le superstars d'oltreoceano) sembra appunto un'incrocio tra la Emille Dequenne di "Rosetta" e, talvolta, la sorprendente Helena Bonham Carter di "Fight Club".
Il finale, letteralmente travolgente, non è affatto rassicurante e lieto come si vorrebbe credere. Insomma, siamo di fronte a un'ottimo prodotto che non mostra alcun tentativo di affettazione: non a caso l'anziana insegnante di pianoforte afferma che vuole incentivare il talento, non cambiare le persone attraverso la musica. Ed è dove si cela il ricordo di un passato traumatico e morboso che la donna crede di aver conosciuto davvero qualcuno che "sapeva cos'era l'odio e cos'era l'amore". Come se invitasse Jeanne ad ascoltarla: un corpo selvaggio che pretende di assistere inerme alla sua distruzione (o riabilitazione?).
Il pianoforte, l'oggetto del desiderio (rimosso) torna in primo piano, vero protagonista oggettivo, come ai tempi di Jane Champion, e la Germania contemporanea celebra senza oscurantismi e con un'invadente senso di verità il suo scomodo passato