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LE ALI DELLA LIBERTA' regia di Frank Darabont

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Mizoguchi     7 / 10  05/04/2008 00:35:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un onesto film carcerario, in cui le figure secondarie sono più carismatiche dei protagonisti: abbiate pazienza ma Morgan Freeman è praticamente l'attore più ingiustificatamente idolatrato della storia, ma sinceramente è meglio Mastandrea, per spararne uno a caso...
Se ne sta perennemente lì con quel suo sorrisetto filosofico, con l'aria saggia, in pace con se stesso; davvero non si digerisce...
Comunque passando al film la regia è buona, regge la lunga durata, anche se credo (pur non avendolo letto) che il romanzo abbia dato del buon materiale su cui lavorare, sicuramente meno stucchevole ma allo stesso tempo meno originale de "il miglio verde".
Diciamo che il film non va oltre il sette proprio per il problema che non propone nulla di nuovo in materia di film carcerario sia nei contenuti che nello stile...
Il Siegel di "fuga da alcatraz" è lontano davvero, fuggito chissà dove, non ci resta che un fiore su uno scoglio...
onda  08/04/2008 13:07:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Secondo me l'elemento nuovo sta nel personaggio di Robbins: una strana mescolanza di romanticismo e solido pragmatismo.
Mizoguchi  08/04/2008 14:05:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
eastwood in fuga da alcatraz è esattamente un misto tra romanticismo e solido pragmatismo
onda  08/04/2008 15:22:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Beh si, però con sfumature diverse. Eastwood è molto più asciutto e non ce lo vedrei proprio nella scena del grammofono o nell'impegnarsi a scrivere lettere per la biblioteca o nell'aiutare il direttore negli affari sporchi per poi beffarlo.
Comunque, non c'è dubbio che quello di Siegel sia un capovaloro, mentre questo è solo un buon film.
Mizoguchi  09/04/2008 09:47:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
hai ragione,
in effetti però proprio sul romanticismo le ali della libertà fa un passo indietro.

di fuga da alcatraz ho molto apprezzato il ruolo che si riserva all'arte.

in effetti il lato romantico del film sta proprio nei personaggi che esprimono una qualche vocazione artistica, ovviamente repressa brutalmente dal direttore.
Eastwood proprio rendendosi conto di questa assurda repressione usa proprio mezzi "artistici" (il trompe d'oeil, la scultura in carta pesta) per organizzare la fuga.
Che questo aspetto non sia l'eco dell'eterno conflitto tra arte e potere? In cui "romanticamente" siegel attraverso eastwood prende le parti dell'arte?
julian  05/04/2008 19:33:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Cavolo ma per te tutti sono sopravvalutati ?
Eri tu che sostenevi l'incapacità di Al Pacino ?
Invia una mail all'autore del commento wega  21/12/2008 23:22:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Beh, a me non piace Volontè, ellòddetto!
harlan  11/05/2008 15:42:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
tra questo e fuga di alcatraz non c'è paragone!!! ne con la storia ne con l'interpretazione. non scherziamo.
la storia di fuga da alcatraz è il racconto di una fuga! con a qualche sfumatura "artistica" se vogliamo chiamarla cosi...
le ali della libertà è un intreccio di sentimenti: voglia di rivalsa, amicizia, giustizia.....la fuga è un mezzo per. la libertà di questi sentimenti........ in fuga da ALCATRAZ è solo fuga e come questa si è svolta. stop.