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LE ALI DELLA LIBERTA' regia di Frank Darabont

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eizenstein     6 / 10  21/05/2007 20:46:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film contraddittorio, all'insegna del vorrei ma non posso. Il fine è quello di voler mostrare la durezza, soprattutto psicologica del carcere, far vedere come si evolve la psiche umana in condizioni estreme, mostrare il tempo che passa sprecato, far emergere la cattiveria dei repressori. Impegno lodevole, soprattutto in questa fase involutiva del cinema in cui imperano film ben più superficiali.
Tuttavia mi sembra che questa ambizione di realismo venga poi frustrata da un uso improprio del mezzo, in quanto:
a) Mettere attori celeberrimi, pur essendo il credo del cinema odierno, diminuisce l'immedesimazione dello spettatore nella dura realtà carceraria;
b) La crudeltà e infamia degli aguzzini-assasini è poco credibile e la violenza gratuita, eccessiva e senza scopo, è lontana dal nostro mondo, crudele ma non in questo modo;
c) La scelta di concentrarsi sui due attori da troppo spazio al dialogo e il montaggio che tende a usare inquadrature ldi durata lunga amplifica il ciò; una immediatezza maggiore avrebbero esercitato scene di gruppo con movimenti collettivi;
d) Il finale è molto improbabile ed inverosimile; sembra fatto apposta per premiare in qualche modo la tenacia del protagonista, seguendo l'hollywoodiano principio dell'happy ending.
e) Non si ha cognizione del tempo: passano gli anni ma i protagonisti sono fisicamente e come comportarmenti uguali.
Recentemente ho rivisto Sciuscià del grandissimo De Sica, anch'esso ambientato in un carcere: ognuno dei punti che ho elencato mi è venuto in mente contrapponendo quel capolavoro assoluto ed immortale a questa ben più modesta espressione artistica. Vi consiglio di guardarlo e, se l'avete già fatto, di contrapporre l'umanità, profondità e disperazione di quel film a questo.
anthony  12/03/2009 19:37:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Senti ezenstein, quando dici "abbandonerò anche questo forma d'intrattenimento"...non vorrai mica dire che abbandoni filmscoop vero?
Le tue recensioni sono scritte benissimo, tu sei una delle persone più corrette ed educate di questo sito...mi dispiace di averti scritto in passato frasi non carine riguardanti il tuo astio nei confronti di questa pellicola! La mia al commento di Jelly era semplicemente una battuta: "arriva ezenstein con le armi affilate", e anche l'espressione "crociata" non voleva essere usata assolutamente come offesa...
...davvero...
eizenstein  13/03/2009 09:34:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Anthony grazie mille per la stima, che è una cosa reciproca.
Abbandonare significa solo i film americani non certo questo sito in cui alla fine si riesce a discutere delle cose anche tra persone di opposte opinioni, differentemente da quanto sta avvennendo nella società italiana ultimamente. E poi sbattere la porta andandosene solo perchè qualcuno discute quello che dici è una delle cose più insopportabili a mio parere. Infine solo qui posso parlare dei miei film, se vado in giro al massimo la gente parla di "Millionaire"...
Luna_/)_rossa  22/05/2007 16:22:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma invece di sparare ******* con questo polpettone di commento dicci la verità.... e cioè che vuoi abbassare la media a questo capolavoro e farla salire ad altri film squallidi ai quali hai dato 10!!! Ma scendi dal piedistallo e lascia in pace la gente che adora questo film.
Palloso e monotono!!!
wega  15/10/2007 22:36:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
invece ha motivato benissimo
serrano  22/03/2008 19:36:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
più che motivato...ha travisato benissimo!!!
eizenstein  22/05/2007 18:17:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Te lo ripeto forse non mi sono espresso bene: i miei commenti non sono da tecnico ma sono comunque motivati, mentre i tuoi no. Se su questo forum si danno i commenti e non solo i voti vorrà dire che ci si vuole scambiare idee, che esse vanno discusse appropriatamente da dilettanti ma con senno, educazione ed esponendo chiaramente il proprio pensiero, senza insulti che non capisco. Sono disponibile a discuterne, parliamone se vuoi; se ti va solo di insultarmi e ribadire che non vuoi ragionare vuol dire che siamo diversi e che è meglio ignorarci. Addio, senza rancore.
quaker  30/05/2007 23:36:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non sono affatto d'accordo con il tuo giudizio.
Né Tim Burton né tanto meno Morgan Freeman erano, quando il film venne girato, attori celeberrimi: buoni professionisti, questo sì, ma niente di più.
La realtà carceraria è fatta, oltre che, naturalmente, di persone oneste anche - molto spesso - di direttori e guardie che traggono profitto dal lavoro dei detenuti, e che rubacchiano, o, se possono, rubano alla grande sulle forniture e su tutto ciò che possono. Quanto all'omosessualità, è la norma in un ambiente unisessuale. Il film non ha alcuna forzatura: ovviamente non è un documentario, ma un'opera di fantasia, e come tale va preso. Però non è assolutamente inverosimile: ci sono mille casi di cronaca, in tutto il mondo, che possono confermare come Darabont non abbia caricato i toni. Tanto più che è ambientato alla fine degli anni '40. Semmai non si discosta, sotto questo aspetto, da tantissimi altri film, da Papillon a Fuga di mezzanotte.
Sul finale invece concordo con te: vedi il mio commento ed il relativo spoiler.
Quanto alla "cognizione del tempo", trovo che una delle maggiori qualità di questo film sia proprio l'abilità con cui, attraverso dettagli (nel mio commento cito la montatura degli occhiali del direttore) viene mostrato come una vita sempre uguale come quella carceraria possa mutare.
Il paragone con Sciuscià - film che amo molto - non è molto calzante, ed anzi ingeneroso. Semmai potrebbe dirsi che Darabont ha bene appreso anche dal nostro neorealismo, e sa cogliere i frutti di quella irripetibile stagione. Però sarebbe errato pretendere che si possa fare, per il mercato (e per la società ed il pubblico) degli anni '70, un film come Sciuscià.
Infine una nota quasi di cronaca. Come sai IMDB è il più grande database del cinema mondiale. Ha una TOP 250, con persone che, da tutto il mondo, votano un numero sterminato di film. Ebbene, Le ali della libertà (che fu un vero fiasco al botteghino e non ebbe accoglienza calorosa da parte della critica) è il secondo film dopo il Padrino di questa classifica, così come figura sempre fra i primissimi in tante altre votazioni di critici, spettatori, giornali etc... . Inoltre, anche commercialmente, è stato un grandissimo successo "postumo" in VHS e DVD: successo determinato quasi solo dal passaparola.
Naturalmente, come tutti i film, può non piacere a molti. Ed altrettanto ovviamente a me è piaciuto moltissimo.
elmoro87  04/03/2009 18:58:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tim Burton????? o_O'


e dov'era????


XD
elmoro87  04/03/2009 18:56:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
riprendo i tuoi punti per fare delle osservazioni:

a) mettere dei grandi attori di grande impatto secondo me aumenta l'immedesimazione dello spettatore... Robbins e Freeman secondo me hanno reso molto bene la loro parte...
b) la violenza gratuita all'interno del carcere non è poco credibile, anzi... con questo non voglio dire che in TUTTE le carceri succedono determinate cose, però si collega a quello che ho detto nel mio commento...
c)credo che il dialogo operi una parte essenziale nel film, facendo capire allo spettatore gli stati d'animo e le sensazioni... numerose scene di gruppo avrebbero creato molta confusione per la resa che il regista vuole avere dal film...
d) vero che il finale è improbabile, ma un finale diverso avrebbe tolto lo scopo finale al film...
e) hai prefettamente ragione...

purtroppo non ho ancora visto Sciuscià, lo guarderò presto... ;D
Manu90  06/05/2009 20:43:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti credi un'esperto e invece non ci capisci una mazza...ti stimo maestro!
eizenstein  06/05/2009 22:00:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non capisco la tua violenza e i tuoi insulti alla mia mera provocazione a ricercare film più elevati e meno americanate.
Diciamo che accuso questo film principalmente di rappresentare gli attori come blocchi univoci e di marmo: il carceriere spietato al 100%, il direttore corrotto al 100%, Robbins paziente al 100%, Brooks assuefatto al carcere al 100%.
Neanche il perfetto idiota (che sarei io secondo te) è così drasticamente semplice da poterne spiegare la natura con un elemento principale, ma forse neanche con 2-3 caratteristiche.
Manu90  07/05/2009 09:48:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si, forse sono statto cattivo, lo ammetto, ma la frase da te scritta nel mio commento mi ha fatto un pò sclerare. Scusami...
shogun  04/06/2007 13:48:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In effetti condivido le tue motivazioni e credo che il voto sia sincero ma calcolato. Che intendo dire! Intendo dire che nel dare il voto probabilmente non ti sei fatto trasportare dalle emozioni che questo film regala (pur con i suoi difetti), ma hai cercato termini di paragone tecnico e stilistico con altri film che ti hanno maggiormente entusiasmato. In fondo va bene anche così, l'importante è esprimersi e motivare.