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TITANIC regia di James Cameron

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kafka62     8½ / 10  16/05/2018 10:44:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film catastrofico sul più famoso naufragio della storia e film romantico su una tenera storia d'amore interclassista, film di ricostruzione storica e film avveniristico, film che celebra i fasti della tecnologia (di fine millennio) proprio nel momento in cui racconta il fallimento della tecnologia (agli albori). "Titanic" è tutto questo, ma è anche di più. Come "Quarto potere", è anche una quest: quella del "Cuore dell'oceano", un prezioso diamante che, nel corso del film, è ora un regalo di fidanzamento, ora un'arma di seduzione da indossare senza vestiti, e poi via via uno strumento per togliere slealmente di mezzo il rivale facendolo passare per ladro, un patrimonio da mettere in salvo durante il naufragio, un oggetto di ricerca archeologica e, infine, il segreto custode della memoria dell'uomo amato per la ultracentenaria Rose. Come il suo gioiello, "Titanic" è un film polisenso, che passa dagli sbalorditivi effetti speciali della tecnologia digitale (che permettono ad esempio di trapassare in un continuum indistinguibile dal transatlantico in navigazione ai suoi resti arrugginiti in fondo al mare e viceversa) agli umanissimi effetti di una sensibilità sopraffina (le unghie smaltate della vecchia Rose). Certo, "Titanic" è anche e soprattutto una favola, e come tutte le favole è fedele a tutta una serie di convenzioni narrative: i buoni da una parte e i cattivi dall'altra, il cavaliere senza macchia e senza paura, le prove da superare per conquistare il cuore della donna amata, il sacrificio finale. Nessuna complicazione psicologica, nessuna intenzione sociologica ad appesantire la prevedibilità, direi anzi la necessaria, ineluttabile prevedibilità della storia, che punta sugli scontatissimi effetti di autoidentificazione con i personaggi, di suspense e di commozione, tanta, pura, irresistibile commozione.
Eppure questa pellicola, così grandiosa da lasciare col fiato sospeso per più di tre ore, non è affatto banale, vuoi per i diversi generi che attraversa, vuoi per i diversi livelli di interpretazione o i differenti piani di lettura. Vuoi, ancora, perché gioca con abilità e sincerità con il sentimento più antico del mondo, vuoi perché sollecita la memoria, i ricordi e quindi la nostalgia, vuoi, infine, perché ci fa rendere familiare quella mitica nave, i suoi corridoi, labirintici come fossero una metaforica rappresentazione dell'esistenza, le sue caldaie, rosseggianti come l'irrompere della passione, la prua, sulla quale soffia il vento della libertà, e ancora i lussuosi saloni, i ponti e quella scalinata in cima alla quale, sotto l'orologio, tutte le Rose del mondo possono continuare a sperare di poter trovare un sorridente Jack che le aspetta per far "valere" i loro giorni a venire.