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SCANDALO INTERNAZIONALE regia di Billy Wilder

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steven23     7½ / 10  30/12/2014 14:22:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi trovo perfettamente d'accordo con la media dei pochi utenti che mi hanno preceduto nel commento.
Detto questo posso dire che la pellicola in questione ha poco o nulla che non vada, l'unico problema è che, quando si pensa a Wilder impegnato nel ramo commedia, vengono subito in mente capolavori del calibro di "A qualcuno piace caldo" e "L'appartamento", tanto per citarne un paio... questo è ben lontano dall'esserlo e non regge minimamente il confronto. Nonostante questo, però, il film in questione risulta comunque essere notevole, cosa che molti registi possono solo sognarsi di fare.

La vicenda è il classico triangolo amoroso con l'unica variante costituita dall'ambientazione, una Berlino post seconda guerra mondiale che Wilder mostra qua e là con alcune splendide inquadrature. C'è l'ufficiale interessato a una cantante tedesca dalla dubbia moralità, c'è appunto la cantante e a fare da terzo incomodo arriva direttamente dagli Stati Uniti una deputatessa incredibilmente rigida e inflessibile. Quest'ultima, in particolare, mi ha ricordato parecchio una certa Greta Garbo in "Ninotchka"... la somiglianza tra il carattere delle due donne e la metamorfosi che subiscono durante il dipanarsi della vicenda ha parecchi punti in comune. E se andiamo a vede chi era il regista di quel mezzo capolavoro beh, potrebbe non essere una coincidenza.
Divagazioni a parte la pellicola mantiene sempre un discreto ritmo, Wilder (anche se in dose minore) non risparmia annotazioni graffianti e maliziose e, soprattutto, riesce lo stesso a far sorridere malgrado non con la stessa maestria e brillantezza con cui ci riuscirà nei film già citati poco sopra.

Il cast, invece, risulta essere come in ogni suo film la classica ciliegina sulla torta. Del resto come non potrebbe, è sufficiente leggere i nomi delle due protagoniste femminili per capirlo. Marlene Dietrich chi altri poteva interpretare se non una ballerina e cantante di un locale tutt'altro che esemplare? Il ruolo, ovviamente, le calza a pennello è lei risulta come sempre fantastica... magnetica è il termine più adatto. Per quanto ci si sforzi non si riesce a toglierle gli occhi di dosso neanche per un istante.
Compito di spezzare la sua egemonia spetta alla sua controparte femminile, una Jean Arthur per me ugualmente fantastica. La sua bellezza più delicata e femminile ma certamente meno appariscente rispetto a quella della Dietrich non fa altro che aiutare chi guarda a percepire ancora di più l'abisso che separa le due donne. Senza dimenticare l'assoluta bravura della stessa Jean, fenomenale nel donare spessore a un personaggio inizialmente freddo e incapace di provare emozioni... la scena in cui canta l'inno dell' Iowa, poi, è veramente favolosa.
E dire che le due donne non andavano certamente un gran d'accordo sul set anzi, si diceva si odiassero cordialmente. Del resto non potevano essere più diverse nemmeno nella vita reale, e credo che parecchie di queste differenze siano riuscite a passarle ai loro rispettivi personaggi. Risultato ottimo!!
Mi ha stupito in positivo anche Lund, attore per me praticamente sconosciuto ma che regala un'interpretazione altrettanto notevole.

In conclusione pellicola minore di Wilder, ma ugualmente meritevole di una visione, se non altro per godersi le splendide performance del terzetto protagonista.