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COLOUR ME KUBRICK regia di Brian W. Cook

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The Gaunt     6½ / 10  16/07/2017 20:24:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una storia curiosa. Alan Conway non è neanche lontanamente somigliante a Stanley Kubrick, tanto da essere una versione fantasiosa, bizzarra, piena di glamour e costantemente sopra le righe. Eppure con delle caratteristiche che sembrerebbero opposte al vero Kubrick, riesce ad essere pienamente credibile. Kubrick è associato più all'immaginario collettivo dei suoi film, che ad una volto. E basta solamente il nome per scatenare nell'uomo comune un meccanismo dove si percepisce l'impressione che quello stesso immaginario sia lì a portata di mano e non inafferrabile. La scaltrezza di Convay e il carisma del nome Kubrick riesce perfettamente nel suo intento di raggirare le malcapitate vittime. Le situazioni, alla lunga un po' ripetitive in molti frangenti ricalcano, quasi parodiandole, le pellicole del regista americano. Un ruolo recitato talmente bene tanto da diventare la personalità principale, relegando Convay nell'oblio del grigiore.