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ZODIAC regia di David Fincher

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fio81     7½ / 10  27/07/2007 09:35:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Premetto che non ho letto il libro di Robert Graysmith su cui il film si basa e prende spunto, ma la prima impressione che ti dà questo lavoro è che la vicenda sia stata ricostruita con una meticolosità particolare.
David Fincher dirige un film a metà tra poliziesco e thriller, che a tratti pare un documentario romanzato, adottando un montaggio lineare che intreccia scene e personaggi con stile.
La particolartà che impressiona è che non ci sia un vero protagonista, ma viene ripresa la storia attraverso la vita dei personaggi che hanno avuto a che fare con la vicenda, sottolineando quanto sia stata distruttiva per chi se ne è appassionato, e che non ha voluto uscirne per tempo. O meglio, un vero protagonista c'è, ed è Zodiac, che, pur non vedendosi quasi mai in più di 2 ore e mezza di storia (a parte qualche sequenza in ombra e una scena da incappucciato stile ku klux klan), gli viene dato il potere di guidare il film, rendendolo più o meno eccitante in base al suo manistarsi. Difatti, durante le pause temporali tra le apparizzioni del killer, la vicenda si affievolisce e annoia un pochino, ma ogni volta che il personaggio di Zodiac si ripresenta, il film subisce sempre un impennata risvegliando i sensi dello spettatore intorpiditi dall'attesa. Certo il tutto resta un pò lunghetto, ma la vicenda è ampia ed impegnativa e la ricostruzione della storia non permette tagli.
A mio parere viene fatta anche una buona ricostruzione della mentalità sociale, che quando si comincia un progetto ci copre di entusiasmo e ottimismo, e più si procede e si comprende la difficoltà del lavoro, la vicenda diventa frustrante e scomoda, facendoci desiderare di vederne la fine, o di non sentirne più parlare e far passare tutto per dimenticato. E, a questo punto, gli unici che possono chiuderla sono quelle persone per cui dalla vicenda è scaturita un'ossessione, qualcosa per cui non è più sufficiente chiudere gli occhi e tapparsi le orecchie per dimenticare.
Quello che, a mio parere, manca nel film è, però, la visione popolare della vicenda, che non viene mai citata, eccezzion fatta per due o tre chiamate radiofoniche di gente esaltata.

Una lamentela particolare per le frasi riassuntive di coda al film, troppo veloci per essere lette chiaramente.