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GRINDHOUSE - A PROVA DI MORTE regia di Quentin Tarantino

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scantia     5½ / 10  25/05/2013 01:58:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tarantino da un'iniziale e felice intuizione che diventa colonna portante di tutta la sua produzione ha creato un intero stile basato essenzialmente sul riciclaggio di idee altrui, operazione che ai fini del gradimento generale si rivela induscutibilmente vincente e agli occhi di molti lo destinerà a gloria imperitura.
In questo caso però l'inventore del patchwork-movie fa un mezzo buco nell'acqua, perchè se la forza espressiva di certi prodotti da puro intrattenimento risiedeva essenzialmente nella realizzazione artigianale, concepire il tutto con i suoi mezzi produttivi puzza inevitabilmente di artefatto.
La necessità di concepire scene pur privi dei mezzi per realizzarle è alla base di quella "estetica della sporcizia" che non ha senso ricreare con semplici effetti digitali, non è sufficiente ricopiare la forma perchè si finisce inevitabilmente col cambiare il senso delle cose.
Deathproof è un involucro che risuona abbastanza vuoto e, cosa ben più grave per Tarantino, intrattiene a stento, non basta neppure far leva sui soliti dialoghi estemporanei, marchio di fabbrica del cinema tarantiniano: possono arricchire i vuoti tra una carneficina e l'altra ma non sono abbastanza strutturati da occupare quasi metà film.
Resta comunque al di sopra della prova "grindhouse" di Rodriguez, che da omaggio sconfina involontariamente nella parodia.