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GRINDHOUSE - A PROVA DI MORTE regia di Quentin Tarantino

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K.S.T.D.E.D.     7 / 10  08/06/2007 13:26:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'aspetto migliore di Tarantino, nel bene o nel male, è che propone sempre e comunque qualcosa di diverso. Da nessun altro forse, almeno da questa parte del globo, ci si poteva aspettare una pellicola simile e questo, naturalmente, è già un punto a favore.
La prima parte, decisamente, è quella che vale l'intero film; si perchè la seconda non fa altro che ripetere per filo e per segno ciò che succede nella precedente.
Se inizialmente i dialoghi risultano piacevoli, spassosi e in alcuni casi particolarmente divertenti**, risentirli uscire dalla bocca di 4 ragazze diverse che parlano però allo stesso modo delle prime quattro, non lo è... altrettanto divertente intendo. Quanto di bello capita nella parte iniziale quindi si scontra con la noia, non eccessiva ma sempre di noia si parla, della seconda ed il livello generale del film, pur sempre godibile, si abbassa fotogramma dopo fotogramma, fino ad un evitabile finale.

Altro particolare aspetto di "Death Proof", che non è parte attiva ma un simpatico contorno, sta nella valanga di citazioni spesso sconnesse. Ce ne sono tantissime e non necessariamente collegate; che io ricordi in uno scambio di appena un paio di battute vengono nominati "The Big Kahuna" e "Zatoichi".. poco più tardi Kurt Russel, come Jean-Paul Belmondo, si rivolge sorridendo alla telecamera e sempre relativamente a "A Bout de Souffle" Tarantino per tutto il film ripropone quel montaggio apparentemente sconnesso tipico del film suddetto (molto più divertenti i lamenti degli spettatori che, ignorando questo particolare, accusavano di scarsa qualità la proiezione).

Colonna sonora ottima e sufficientemente convincenti le prove degli attori - Non prendetemi per superficiale, ma mi chiedo quanto possa essere noioso per una ragazza eterosessuale sorbirsi tutte le scene non d'azione che vedono protagoniste le ragazze(oggettivamente bellissime) alle prese con i loro corpi e con i loro non divertentissimi dialoghi.
E poi questo feticismo per le estremità femminili esageratamente ostentato, sta diventando leggermente ridicolo. In un'intervista sul film a Cannes, l'intervistatrice ha iniziato togliendosi le scarpe e mettendogli i piedi sulle gambe. Su su..un po' di serietà..ecchecc..

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