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CUORE SELVAGGIO regia di David Lynch

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Guy Picciotto     9½ / 10  20/09/2009 18:10:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'America per David Lynch è un luna park dell'eccesso, una grande soap opera, sex and violence for the masses, ma il tutto con il respiro di una fiaba surreale a lieto fine.
In genere tre o quattro stereotipi possono s*******re un intero film, relegandolo nel filone trash per soli cultori del weird, ma se gli stereotipi si accatastano uno dopo l’altro, se l’intero film diventa un cimitero infinito di cliché e personaggi simulacro e situazioni grottesche che affondano nel mito, sorge il giustificato sospetto che sia una precisa scelta d’autore.
Prendiamo per fare un solo esempio ( dato che come ho gia detto se ne potrebbero fare a migliaia tanto ne è denso questo film) la giacca in pelle di serpente di Cage altro non è che un rimando al Marlon Brando del film “pelle di serpente” del 1960 (quello con Anna Magnani) che portava una giacca del tutto simile.
Cuore selvaggio è un film volutamente kitsch, esagerato, eccessivo, volutamente finto, sopra le righe. Basta sentire certi dialoghi patetici tra Dern e Cage che sembrano nati da una copula tra “via col vento” e “gola profonda” , e basta tenere a mente un intervista in cui Lynch disse che ”cuore selvaggio” è la storia di 2 idioti”, detta così il film potrebbe leggersi solo come un divertissment d’autore e niente più, ma il film per fortuna mostra altro, la storia di 2 idioti quindi, lungo le strade violente di un’America senza passato e senza futuro, tra sesso e dolore, criminalità senza più controllo, mostri mentali che sbucano fuori da dietro una autogrill , la mattanza degli incidenti d’auto della civiltà occidentale, l’icona del bene e l’icona del male, la fata e la strega, il mago di oz, il testosterone che scorre nelle strade e nelle vene, la celebrazione dell’individualismo anarchico e ci vuole un po di rock nella vita altrimenti è una vita a metà.
Più che nell’atto è nell’eccitazione che porta all’atto che i protagonisti ricercano quell’emozione sempre più indefinibile per dirla con G.L.Ferretti….
Pensiamo a Bobby Perù che non desidera kiavare da subito Lula ma ne cerca solo la sua conturbante eccitazione e la conseguente umiliazione.
In Lynch l'esagerazione del kitsch è sempre voluta, è sempre l’america alla David Lynch fatta di motel, fantasmi sulle autostrade, folli serial killer, mafie occulte, una precisa scelta stilistica che serve paradossalmente a scardinare gli stereotipi, soprattutto laddove tutto è talmente grottesco, pensiamo soprattutto a 2 aspetti: Lynch optò per un finale dove è il bene che vince, giusto per non tradire l’impianto da fiaba, bene allora se finale consolatorio deve essere che sia almeno girato in modo esplicitamente patetico, con una scena da grandeur hollywoodiana così ridicola che non si può far altro che ammetterlo: “si Lynch è il più grande cineasta degli ultimi 30 anni”, Cage che viene spinto sulla retta via (matrimonio e figlio) dalla fata buona del ***** e che si scusa con la gang di strada facendo un discorso talmente farsesco che si capisce come Lynch si stia facendo beffe di tutta l’industria hollywoodiana, e dell’arte consolatoria borghese in generale,in maniera così acuta che ha pochi eguali nella storia del cinema.
L’altro aspetto è da ricercare invece nell’accentuato romanticismo come in un sogno tra teen agers, e nell’intesa sessuale spinta della coppia, questo essere così sopra le righe dapprima spiazza e sembra di assistere ad una caricatura della grande storia d’amore intrisa di carnalità e amore idealizzato, ma poi lo diventa a tutti gli effetti, e alla fine commuove, si perché bisogna avere il coraggio di dirlo, la scena finale ad esempio commuove.
Sarà anche un effetto indotto dall’uso che Lynch fa della musica, passando soavemente da sfuriate trash metal alle ouverture strappalacrime di Badalamenti fino al rock and roll nero anni 50 a Elvis, al ballatone da classifica di chris isaak (che mood sensuale della *******) ed al jazz di new orleans tutto spremuto in un orgasmo multi prato fiorito.
Si possono dire tante altre cose, la carica pulp ante litteram del film credo sia riconosciuta un po da tutti, e che spalanchera un vero e proprio filone pulp anni 90 ecc…., la prestazione di Dafoe/Bobby Perù poi e da mitologia, ripensiamo alla scena di incredibile inquietante lascivia con la Dern (dimmi solo kiavami e me ne vado) o a certi primi piani dei suoi denti marci.
Tutt'ora credo che questo sia il più grande film sul mito americano mai fatto, melò, noir, e road movie si fondono in modo unico nel fuoco sacro della passione
wallace'89  20/09/2009 18:24:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che gran bel commento!
Mi hai fatto venire una gran voglia di rivederlo.
Lynch è il migliore, infatti io mi sento in soggezione a commentarlo...