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ERASERHEAD regia di David Lynch

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     9½ / 10  27/09/2011 19:46:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un babbeo che sembra Calderoli dopo un incontro molto ravvicinato con la corrente elettrica - ma molto più intelligente - cammina per una periferia industriale per andare a casa. E' invitato a cena dalla sua compagna, e incontra i suoi (futuri?) suoceri psicolabili (v. Idioterle di Von Trier dove il maestro nordico deve aver fatto una citazione-tributo). L'annuncio della nascita di un mostruoso prematuro sconvolge gli equilibri già delicati della vicenda. Domande, dubbi, interrogativi, inquietudini: l'amante è una specie di Angelo dell'Annunciazione? La Marilyna barbuta l'unione tra l'uomo e la bestia? La carne è assassina? Il vero "mostro" è l'istituzione familiare? Sono vent'anni che volevo vedere questo film, e credo si possa dire che l'avanguardia non è mai facilmente esprimibile, e che forse le interpretazioni possono essere molteplici. Lynch - incredibile il suo primo film anticipa così ampliamente i temi e le ossessioni del "suo" futuro - crea un microcosmo di paranoie e follie che sembrano uscire da una qualsiasi mostra d'arte moderna. Il melange "tradizionalista" viene corroso anche nei suoi aspetti più rassicuranti (cfr. la musica degli anni 20") da una dimensione quasi "futurista" e visivamente ripugnante.
E' un capolavoro stilistico che mette inquietudine, e che sicuramente ha ispirato molti film successivi. La mdp spesso fissa un unico spazio dove tutto è possibile, davvero un modo strabiliante di girare.
Scena-cult il pollo meccanico che agita le sue ali.
Credo di aver visto raramente qualcosa di più stralunato e geniale
Freddy Krueger  30/09/2011 00:53:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ahah bravo, bel commento, ci era voluta la mia incitazione per fartelo vedere però, ne? =)
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  01/10/2011 01:18:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nono ti sbagli è che mi occorre tempo e temevo di dovermi prendere troppe elucubrazioni sai che ho voglia di rivederlo?
1819  13/11/2011 23:31:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Domandina diretta: mi sapresti spiegare il significato del film? Perchè io onestamente non ci ho capito nulla, né trovato un senso.
Non ti sembra un esercizio di stile fine a se stesso? Il confine tra spazzatura e arte non è così ampio come si potrebbe credere...
Nel valutare un film considero sempre la qualità (tecnica, artistica, ecc) e l'intrattenimento. Qui oltre che ad annoiarmi rischiavo di finire in coma per la pesantezza delirante dei contenuti. Spiacente, ma considerarlo un capolavoro mai, perchè un capolavoro si DEVE capire, altrimenti che cosa rimane??? E' facile scivolare nel più triste dei clichè, ovvero trovare qualcosa intelligente solo perchè incomprensibile.
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  22/11/2011 01:49:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dici che un Capolavoro si deve capire, e come fai??? Le partiture di John Cage sono capolavori, ma non è detto che possano essere (immediatamente) comprese. Se tu guardassi attentamente E. ti accorgeresti che c'è una vera trama (la nascita di un figlio deforme) soppiantata da tutta una serie di particolari onirici e simbolici atti a sviarla. Il protagonista è l'antitesi del padre (è di certo un minorato mentale) ma tutti gli altri "normali" non sono. Io trovo cmq. che questo sia cinema libero e indipendente nel senso maggiore del termine, anche perchè è tecnicamente sorprendente (se pensi al nesso temporale tra la storia in b/n e la tipica canzoncina da radio anni 40"). Oltretutto il resto è un riflesso onirico che può avere varie sfumature. Come in molti film di Lynch sogno e realtà possono essere la stessa cosa. Cmq. non posso certo fartelo piacere per forza
1819  22/11/2011 12:14:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma figurati, non ti chiedevo di convincermi ad apprezzarlo, non è decisamente il mio genere. Ribadisco il concetto che l'arte non è affatto definibile, per cui non esiste la concezione di capolavoro quale assioma incontrovertibile. Tuttavia uno degli aspetti più importanti è il confronto, e in questo caso apprezzo la tua risposta.