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ERASERHEAD regia di David Lynch

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Guy Picciotto     10 / 10  27/05/2009 20:16:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La misera e desolante condanna alla sopravvivenza è un incubo senza traccia di speranza: un abisso profondo nella mente dell’uomo che filtra, rielabora e cancella la realtà, caverna claustrofobica di insane follie castranti. La miseria della società, spazio vitale dell’uomo, è una prigione cui è impossibile sottrarsi e da cui è impossibile evadere, nemmeno il super-io può farci granchè dato che è castrante e schiavo di un senso di colpa eteronomamente indotto che, inevitabilmente, partorisce mostri amorfi. Lynch scatena tutta la sua poetica disturbante, in questo suo primo lungometraggio cupo, supremamente arty ed asfissiante, con protagonista la mente umana, esemplificata magnificamente dalla testa cilindriforme di Nance. La visione della vita è nera: essa è un morbo lacerante e canceroso, di fronte al quale non v’è alcuna speranza, se non quella che la nostra mente sia in grado di cancellare ogni orrore. Lo stile è già visionario e repulsivo, accattivante e straniante; il sommo maestro Davide Lynch dispensa carne larvale, logos come padre spirituale di, Come se, Anche quando, Mostro ma non dimostro, il pensiero umano che si fa mostro, l'ennesima formula che è un corollario, che è un teorema di gioco spirituale e non materiale.
Nel vicolo, dentro la strada, dietro il bancone. Risate come pressa metallica
, illuminazione, teatrino, mostruosità, musica industriale dissonante, effetti sonori fuori del comune, mdp che "chiude" il campo ed ingabbia la scena.
In heaven everything is fine...si, nel paradiso ogni cosa appare bella, per questo la mente cancella e cancella, l'allegoria della gomma per matite, per cancellare tutte le brutture della vita per tentare di andare avanti , appigliandosi solamente ad un sogno, a quell'heaven, rappresentato dalla ragazza del termosifone con le guancia tumorali, che schiaccia gli enormi spermatozoi, quasi a voler schiacciare il nulla della vita, che si prolunga solamente perchè si sogna un eldorado futuro.....eh c'è ne sarebbe da dire. Da dieci fisso, ai livelli di Dalì, di Matisse, di Francis Bacon.
Narra la leggenda (metropolitana) che questo fosse il film preferito di Stanley Kubrick
Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  04/10/2009 23:13:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sempre in perfetta sintonia, caro Guy!