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ERASERHEAD regia di David Lynch

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Alpagueur     3 / 10  09/11/2020 12:20:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Prima dell'avvento del cinema, della radio e della televisione, gli anziani raccontavano storie ai loro ragazzi. Alcuni iniziavano con la frase "C'era una volta...", altri con "Molto tempo fa in una terra lontana..." Ciò che avevano in comune era che erano delle narrazioni; hanno raccontato una storia con un inizio e una fine; le storie sono andate da qualche parte. "Eraserhead" non va da nessuna parte, il che va bene finché lo spettatore sa cosa aspettarsi. Se vado in una galleria d'arte non mi aspetto che tutti i dipinti o le foto lavorino insieme per raccontare una storia, ma quando vedo un film, lo faccio. 'Eraserhead' è come un sogno sconnesso, in cui gli eventi accadono senza ragione o fondamento logico e sono immuni alle normali regole della genetica. Penso che Lynch sia molto creativo e fantasioso e un talentuoso direttore della fotografia, ma non è un narratore in questo sforzo. Mi è piaciuto il trattamento in bianco e nero e ho pensato che il film avesse un impatto visivo eccezionale, ma una narrativa molto scarsa. È quasi come se a Lynch fossero stati dati 10 diversi elementi della storia da inserire in un'unica storia, ma non potesse collegarli tutti insieme. Chi è The Man in the Planet e cosa rappresentano i vetri rotti, le leve, le piaghe e gli spasmi? Che cosa significa la polpetta di un pianeta bruciata? Il tacchino sanguinolento che si muove nel piatto? Nessuno sembra voler discutere di questi argomenti. Significa qualcosa o fa tutto parte di un incubo inspiegabile? Lynch si è occupato di tutto in questo film...regia, sceneggiatura, soggetto, musiche (penose), scenografia, solo la fotografia è di Frederick Elmes. Lynch stesso definì questo film "Un sogno di cose oscure e ingarbugliate" ed è effettivamente così, non c'è alcun filo conduttore nè alcuna struttura narrativa. E.A. Poe diceva che quello che fa più paura è ciò che non si vede, ma qui viene mostrato tutto, e anche con una certa insistenza. La pochezza dei dialoghi fa sì che essi risultino perlopiù insensati, causando una certa atmosfera claustrofobica che si percepisce per tutta la durata del film, quel poco che si può definire 'trama' è contorto e malato, come usanza di Lynch. "Eraserhead, La mente che cancella" è il primo lungometraggio diretto da David Lynch, realizzato nell'arco di 5 anni. Il film ad oggi è considerato un capolavoro del cinema mondiale, nonché fonte d'ispirazione per altri registi: Stanley Kubrick dichiarò che "Eraserhead" era il suo film preferito e, durante le riprese di "Shining", lo mostrò più volte al cast come esempio (ora finalmente capisco da dove è scaturita l'interpretazione di Shelley Duvall). Beh se il punto di arrivo, il risultato massimo finale del cinema horror/thriller, è/deve essere "Shining", mi sta anche bene (mi chiedo però come mai Kubrick abbia fatto solo un horror a questo punto). Raccomando il film per la sua grafica e la sua stravaganza, ma è un fallimento come qualsiasi altra cosa. Ho letto le teorie sulla "paura della genitorialità" e le teorie sulla "paura dell'invecchiamento" e le teorie sulla "paura dell'intimità", ma nessuna di queste ha senso per me nel contesto del film. E forse Lynch voleva fare un film che non fosse sensato o logico. Se è così, missione compiuta!