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ERASERHEAD regia di David Lynch

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Filman     9½ / 10  12/11/2017 13:54:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se la ricerca di un'emozione tendente alla purezza, attraverso una storia tendente anch'essa alla purezza, è il principio di un racconto comunemente detto "di genere", la disconnessione canalizzata da un esordiente David Lynch, azzardato fin da subito, è quella di divincolarsi da ogni possibile grande narrazione e classicità, abbracciando a cuor leggero un post-moderno che si avvalga dell'inclinazione dadaista dell'autore per uscire fuori diventando materia e per nutrire un'esperienza emozionale mirata ma raggiungibile solo con l'esplorazione del linguaggio stesso, sintetizzabile all'inquietudine per qualcosa di inconcepibile. L'orrore mentale che viene creato dal teatro dell'assurdo imbastito dal regista riesce a raggiungere perfettamente quelle leve inconsce che nessuno sa spiegarsi e che tutti hanno, generando una galassia stilistica che non rappresenta un esercizio vizioso ed egoista e riesce con tutto ciò che ha a disposizione, compresi i limiti di produzione, ad accrescere il senso destabilizzante trasmesso dal film, non il primo ad osservare lontano dalla realtà, ma uno dei pochi ad evitare tutti i ponti comunicativi più noti e tendenzialmente il primo a voler essere ricordato come ci si ricorda di un sogno disturbante, ovvero ricercando una sequenza di informazioni che potrebbero avere senso, ma le cui deformazioni alterano ogni automatismo di leggibilità. ERASERHEAD crea nuovi stimoli e amplia l'utilizzo del mezzo "cinema", enunciando la definizione unanime di un capolavoro.