Zero00 8 / 10 10/11/2010 10:30:47 » Rispondi Sporco, cattivo, senza speranza e senza ironia. Refn, telecamera a spalla, imprime sulla pellicola il volto della Copenhagen nera, quella di spacciatori, putt@ne e trafficanti. E lo fa con impressionante realismo, a partire dalla prova degli attori per arrivare alle location. Un budget insignificante per un opera che non può non colpire e raschiare l'anima di chi la guarda. Il finale sospeso poi non lascia indifferenti: ci si ritrova a guardare i titoli di coda, imbambolati.