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PIRATI DEI CARAIBI: AI CONFINI DEL MONDO regia di Gore Verbinski

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Eleanor_Rigby     4½ / 10  19/05/2011 01:36:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Personalmente mi è difficile capire come si può sprecare tutto (non c'è molto ma proprio per questo è difficile toppare) quando bastava fare un piccolo e ultimo passo. Pirati dei Caraibi è un marchio che deve rimanere incollato alla realtà con sprazzi di racconti pirateschi (quelli che si raccontano nelle locande) che divengono realtà. Ma qui abbiamo veramente esagerato confermando l'ipotesi la quale vuole che il regista non abbia mai avuto in mente una vera e propria trama. In questo capitolo il regista si intriga con le sue stesse mani, da vita a mostri ginganti e battaglie senza alcun tono epico. In un ultimo gesto folle consegna le chiavi del placoscenico a Orlando e Keira dimenticadosi completamente che Jeck Sparrow è l'anima stessa del film e senza di lui i pirati dei carabi non esistono (anche perché uno è un fabbro l'altra una damigella di corte). Geniale l'inizio dove Sparrow si confronta con se stesso, bastava far vedere quello, un corto per evitare la gogna; purtroppo il film prosegue e il regista fa in tempo a morire più di una volta per quel che ha fatto.
Trovo veramente ridicolo non utilizzare il personaggio di Jeck Sparrow al 100%, trattandosi in oltre del gran finale, riempiendo la scena con numerosi attori che non solo intrigano la trama soffocando lo spettatore, ma toglie spazio prezioso al personaggio di Jack; addirittura la frase che per me doveva essere evocativa ed epica la grida Keira Knigthely nello scontro tra le due flotte.
Grosso passo indietro, lo vedo personalmente con un autogoal di quelli clamorosi come fare un canestro nella parte sbagliata del campo e non è facile ve lo assicuro.