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ANNO UNO (1974) regia di Roberto Rossellini

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Niko.g     5½ / 10  08/03/2016 19:14:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Stimati cinefili, esimi cinofili, oggi vi parlerò di Anno uno. Non la trasmissione farlocca ideata da Michele Santoro, bensì il film di Roberto Rossellini su Alcide De Gasperi, uno dei padri della nostra Repubblica e fondatore della Democrazia Cristiana.

Il racconto del film copre gli anni dal 1944 al 1954 e in qualche modo si tratta di tornare ai temi di "Roma città aperta". La città è in mano ai nazisti e De Gasperi vive rintanato in una soffitta dalla quale dirige la resistenza di ispirazione cattolica con l'aiuto della figlia. Arrivano gli americani (con il loro provvidenziale nazionalismo bellicista) che ricacciano indietro il nemico e De Gasperi può così impostare il nuovo governo, stimolando il dibattito all'interno della costituente.

Interessanti e preziosi alcuni passaggi che ripropongono la concezione dello Stato di Luigi Sturzo, pienamente ripresa da De Gasperi e da Aldo Moro, che pensano ad uno Stato non antagonista rispetto al popolo, non soggetto esterno, ma espressione politica e giuridica della stessa società civile con la quale si identifica, fondato come essa sulla persona umana ("Si parla sempre di diritti dello stato come fossero diritti sovrani e superiori a quelli di qualunque altro diritto, mentre la verità è che prima viene l'uomo e poi lo Stato" … "vogliamo fondare il nostro nuovo Stato, la nostra nuova Italia sopra la base del popolo italiano, unito, come è nei suoi comuni, costituito dalle sue famiglie, nel suo carattere storico… La base fondamentale deve essere il comune, deve essere la regione, deve essere il suffragio universale maschile e femminile…").

Insomma, all'epoca De Gasperi mostrava e dimostrava come la ricostruzione dell'Italia dovesse passare per l'Uomo, oggi invece ci viene spiegato che l'Italia deve tornare ad essere facile e bella come un iPhone… L'abisso, signori miei.
Tornando al film, Rossellini ce la mette tutta a confezionare un prodotto all'altezza, ma la sua rispettabile ambizione didascalica (ben vengano i film che mostrano uomini di questa caratura culturale e morale), gli fa perdere di vista la spontaneità del protagonista (troppo ingessato, seppur bravo, Luigi Vannucchi), col triste risultato che i comprimari gli vanno appresso facendo a gara a chi è più inespressivo.
Troppo sommaria anche l'esposizione, penalizzata da un'impostazione essenzialmente televisiva.
Un'occasione sprecata, come lo sarà l'altro De Gasperi raccontato dalla mdp di Liliana Cavani.
Invia una mail all'autore del commento thohà  09/03/2016 01:01:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
LOL. So che quando hai scritto "esimi cinofili" hai pensato a me. Grazie. :)
Niko.g  09/03/2016 14:52:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
;) un saluto anche a Edoardo Stoppa che ci segue da casa!
Invia una mail all'autore del commento thohà  10/03/2016 00:11:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Casomai sono io che lo seguo da casa. Ottimo. Far vedere i nostri amici pelosi a 4 zampe non è mai sufficiente abbastanza. Chissà che qualcuno si sensibilizzi. ;)