vivolamiavita 9½ / 10 07/12/2008 20:07:33 » Rispondi Ancora una volta Terry Gilliam supera se stesso proponendo una pellicola unica emozionante e ipercoinvolgente. Quella di Brad Pitt, a parer mio, va vista come la sua miglior interpretazione in assoluto. Un film che di sicuro ha lasciato il segno!
E' incredibile vedere come tutto nel film parta dalla figura del "loop" raffigurato più volte nel simbolo delle dodici scimmie, il regista ce lo fa vedere subito, all'inizio del film, ma noi non possiamo ancora capire... Il loop rappresenta qualcosa racchiuso in se stesso, una sorta di vortice che continuerà sempre a girare. Al termine del film scopriamo il paradosso senza via di uscita, che fa si che tutto si racchiuda in se stesso, o meglio che quella linea curva non possa mai più diventare retta. Il bambino che chiaramente è lo stesso protagonista da piccino, vede uccidere se stesso all'aereoporto, e lui, già dal 2035, si ricorda di questa scena vissuta da bambino.Poi viene inviato nel passato, e rivive la stessa scena da "un'altra prospettiva". Ma se si riusciva a ricordare di aver visto se stesso correre ed essere ucciso nell'aereoporto, alora significa che nel passato lui c'era già tornato una volta, ma allora portando il discorso al limite estremo, ci sarà stata una prima volta in cui il bambino all'aereoporto non aveva visto nessuno (cioè se stesso correre ed essere sparato).E' questo il punto secondo me in cui i vari "tempi" si sovrappongono, e non vi è più via d'uscita alcuna dal chiuso vortice del loop. Questa è un'interpretazione personale molto "particolare" ed articolata, sicuramente soggettiva quindi criticabile, ma secondo me estremamente lineare.
secondo me invece non è criticabile nemmeno sotto quel punto di vista che hai portato: secondo me si entra nel campo dell'infinito matematico che non ha ne un inizio ne una fine; quindi non esisterà mai un bambino (parlo del film) che non ha visto se stesso ''grande'' morire, proprio perchè noi questa catena la possiamo pensare ripetuta infinite volte e quindi chi può dire se ha avuto un inizio e se avrà mai una fine?
In realtà hai ragione: se parliamo di un loop infinito, esso non ha ne inizio ne fine. Dunque non ci sarà mai un bambino che non vedrà sè stesso grande morire all'aereoporto.
Io comunque credo che la soluzione della "follia" di Cole tolga tutti i paradossi temporali.
Se, invece, vogliamo metterci il viaggio nel tempo allora credo che Cole avesse portato a buon fine la sua missione: nella scena finale la scienziata tornata indietro riuscirebbe a rubare i segreti del virus e a curare nel futuro la popolazione, stante che comunque sia l'epidemia avverrà come è avvenuta. In questo modo alcuni paradossi vengono meno.