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BARRY LYNDON regia di Stanley Kubrick

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jack_torrence     10 / 10  15/07/2011 13:15:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il caso, la sorte, l'alterna fortuna; insomma la vita.
Ma soprattutto: la falsità, la menzogna, l'ipocrisia.
Dell'Uomo; di un secolo.

Lo scacco e il fallimento: il film batte su accenti di sarcasmo per un'ora e mezza; poi, nella seconda parte, simmetrica alla prima, il sarcasmo si converte gradualmente, e inesorabilmente, in tragedia. Una tragedia che risulta ancora più disperata e lancinante, dacché prima si era quasi scherzato.
La razionalità del "secolo dei lumi" è messa alla berlina nella prima parte; quindi, il fallimento della progettualità si muta in sconfitta esistenziale.
Non c'è film più devastante di "Barry Lyndon".

Il ripetuto ricorso, quasi opprimente verso la fine, alla "Sarabanda" di Haendel, segna l'ineluttabile inesorabilità con cui il fato travolge chi s'era illuso di possedere la propria vita, e di tenere in pugno le sorti del proprio destino.
Dal brano di Haendel, Kubrick estrae un potenziale di tristezza indicibile. Eppure mantiene un superbo distacco rispetto alla materia narrativa: il lucido distacco dei più grandi Classici della narrativa.
In questo distacco di Kubrick c'è una ferocia sottile.
La grandezza di "Barry Lyndon" deve moltissimo alla capacità del suo regista di guardare l'universo che descrive con un cannocchiale rovesciato, come da un altro pianeta (o, forse, da un altro secolo). "Ora sono tutti uguali", recita l'epigrafe finale.

Lo zoom, su cui tutto il film si regge, è sempre zoomata all'indietro. Dal particolare all'universale. Dal singolo al contesto.
E' anche un allontanamento. Un costante, ripetuto, insistente distanziamento dello spettatore.
E nonostante tale operazione di allontamento, nonostante questa presa di distanza, il film coinvolge via via maggiormente.

"Barry Lyndon" è poi, anche, nuova variazione sul tema dell' "Odissea", in cui un rilievo importante è affidato all'assenza di padre, alla mancanza di un padre: in breve, alla figura di Telemaco.

"Barry Lydon" è Tragedia moderna.
Un Settecento mitizzato, ad uso e ammonimento per gli uomini del XX e del XXI secolo. E dei secoli a venire.
Invia una mail all'autore del commento agentediviaggi  31/10/2011 16:11:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
non direi che la razionalità è messa alla berlina. In fondo finchè Barry usa la falsità e la menzogna che sono proprie di una persona razionale e disincantata vince. Le volte che cede ai sentimentalismi (nella prima parte quando si innamora della cugina, nella seconda quando cede alla richiesta del figlio per il pony) perde tutto. Mi sembra che il pessimismo di Kubrik sia volto contro i sentimenti più che contro la ragione.