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BARRY LYNDON regia di Stanley Kubrick

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Granf     10 / 10  05/01/2009 14:36:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Nessun ragazzo, per la prima volta libero e con venti dineri in tasca, si sente veramente triste. E Barry partì alla volta di Dublino senza tanto pensare alla cara mamma rimasta sola e al focolare lasciato alle sue spalle, quanto al domani, con tutte le meraviglie che gli avrebbe portato"

La perfezione stilistica raggiunta da Stanley Kubrick, nel film che racconta l'epopea di Barry Lyndon, giovane irlandese, che tentò la scalata verso le alte posizioni sociali del periodo. Il film ne narra l'ascesa e la caduta.
Dopo aver girato "Arancia Meccanica", Kubrick ebbe sottomano il romanzo "Le memorie di Barry Lyndon" di William Makepeace Thackeray e decise di trarne un film. Il protagonista (antieroe) del film, interpretato ottimamente dal quasi esordiente Ryan O'Neal, è un giovane fiero e idealista all'inizio del film, egli si trasforma in un arrivista seduttore e truffatore dopo aver vissuto diverse esperienze che serviranno a trasformarlo (la guerra, la morte di persone care, l'amore ecc.). E' interessante notare come la sua evoluzione (involuzione) passi dal diverso rapporto con le sue donne, che lo hanno cambiato inesorabilmente. Innanzitutto bisogna dire che Barry è stato segnato dall'infanzia, per via dell'unica figura di genitore presente nella sua vita: la madre e la sua eccessiva presenza (che segnerà anche la sua fine). Il suo primo amore, la cugina Nora, che si è offerta a Barry e poi lo ha tradito costringendolo a partire lascia intuire l'ingenuità e l'idealismo del giovane protagonista. Durante la sua fuga egli incontrerà una giovane e sola donna tedesca che aspetta il marito andato in guerra, paradossalmente (secondo me) questo sarà l'unico vero amore nella vita di Barry, i due si amano allo stesso modo (al contrario della cugina) nonostante la contadina ami "cambiare amante molto alla svelta". La terza donna sarà quella che diventerà sua moglie (la splendida Marisa Berenson), conosciuta al tavolo da gioco da Barry ormai abile truffatore, che si dimostra così anche abile seduttore e arrampicatore sociale, è lui a fare il primo passo, è lui a diventare marito di una delle più importanti donne d'Inghilterra. L'evoluzione è compiuta.
Tantissime altre parentesi si potrebbero aprire, tanti altri temi si potrebbe toccare: l'amore per il figlio o lo scontro con il figlio del primo matrimonio della moglie, il suo incontro con la guerra; il film di Kubrick è infinito in questo senso.

Il lato tecnico del film è di quelli che hanno fatto la storia: la fotografia di Alcott in collaborazione con lo stesso Kubrick è la migliore mai realizzata, essa si basa sull'utilizzo delle sole luci artificiali, così da dare alla pellicola l'effetto voluto e cioè quello di portare lo spettatore indietro nel tempo, di farlo entrare in un quadro (a cui scenografi e costumisti si sono basati) e quindi viverlo. La regia con le sue carrellate è memorabile. Le musiche che vanno da Schubert a Händel a Bach e a Vivaldi sono in perfetta sintonia con le immagini. Il film vanta sette nomination e quattro oscar vinti.
La perfezione raggiunta da uno dei più grandi artisti del novecento. Non solo sul piano tecnico ma anche in quello dei contenuti.

"Barry era una di quelle persone abbastanza furbe da impadronirsi di una fortuna ma incapaci di conservarla. Infatti, le qualità e le energie che portano un uomo a conquistare una fortuna sono spesso le stesse che lo portano poi a perderla"