Marlon Brando 10 / 10 17/04/2007 18:03:57 » Rispondi Oltre ad essere un capolavoro per cura formale della regia, della sceneggiatura, della scenografia, della recitazione e dell'ormai celeberrima fotografia "naturale" ottenuta grazie innovative tecniche cinematografiche prese in prestito addirittura dalla NASA, Barry Lyndon va apprezzato soprattutto per i contenuti. Con una serie di immagine dipinte come su di una tela Kubrick non solo ci mostra la storia dell'ascesa e la caduta di Barry Lyndon e più in generale del XVIII secolo, ma ci mostra La Storia. Il film è composto come molti film di Kubrick (Rapina a mano armata, Lolita, 2001: Odissea nello spazio, Arancia meccanica ed Eyes wide shut) da una sorta di struttura chiasmatica degli eventi e del tempo; in questo caso il film inizia con un duello e finisce con un altro. In questo ciclo di situazioni e storie, commentate freddamente dalla voce fuori campo del narratore (lo stesso Kubrick, come sempre distaccato, ironico e rassegnato), che si susseguono nel mezzo del film c'è una continuità, un'inevitabile scorrevolezza nelle azioni che Barry compie. Azioni inevitabili perchè frutto dell'uomo, immutabile creatura nel tempo. La Storia, dunque, è una reiterazione implacabile delle azioni umane, al di là di ogni condizionamento sociale, culturale o religioso. Per esempio le guerre sono sempre le stesse: come ci aveva già mostrato in Orizzonti di gloria e ripeterà in Full metal jacket sono una macelleria ordinata e legalizzata. Il significato stesso della storia è riflessa nel viso di Barry: un viso impassibile e spesso impenetrabile. La Storia di Kubrick è interpretabile quasi solo attraverso l'arte, in questo caso soprattutto la pittura, appunto riproposta con la figurazione di sequenze curate con colpi di pennello trasmutati in telecamere. Kubrick è ossessionato da una larghezza di campo, da una messa a fuoco totale degli eventi storici e dei paesaggi. Come uomo del Novecento è intenzionato a comprendere e ad assorbire l'essenza e il significato dei fatti, ma nella bellissima scena in cui Barry infuriato picchia il figliastro, per la prima volta in tutto il film girata dal regista con l'imprecisione della macchina da presa in spalla, capiamo che anche Kubrick si arrende ed è conscio che la violenza dell'uomo non ha alcuna interpretazione plausibile.
agentediviaggi 17/04/2007 18:08:03 » Rispondi Magnifico commento. Il più bello che ho letto finora su Barry Lyndon. Hai capito tutto del film. Clap, clap clap
agentediviaggi 18/04/2007 13:16:23 » Rispondi Se non o hai copiato da qlc parte hai dimostrato di capire il film meglio di ogni altro qua dentro. Quanti anni hai?
Marlon Brando 18/04/2007 14:19:01 » Rispondi No, ti posso assicurare che non ho copiato da nessuna parte, ma anche che c'è su filmscoop qualcuno che ne capisce sicuramente più di me su questo film (tanto per fare un nome a caso: cash). Comunque di anni adesso ne ho 16 e ne compio 17 in Luglio.
agentediviaggi 18/04/2007 16:03:56 » Rispondi se ti può consolare alla tua età io leggevo soprattutto dylan dog. Hai una buonissima proprietà di linguaggio.
Marlon Brando 18/04/2007 17:50:23 » Rispondi Grazie ancora (non sono un grande appassionato di fumetti, ma Dylan dog non è male).
agentediviaggi 18/04/2007 16:06:28 » Rispondi E citi una scena fantastica del film; per una volta Barry non riesce a mantenere il controllo di se stesso e picchiando il figliastro in quel modo firma la sua condanna a morte nell'alta società.
Marlon Brando 18/04/2007 17:51:43 » Rispondi Già, quella è una delle scene migliori del film e anche dell'intera filmografia di Kubrick ed è sicuramente quella che mi ha colpito di più.
Terry Malloy 20/04/2007 22:11:13 » Rispondi è magnifica. quella ha suggellato il mio sodalizio con Kubrick. sempre sarà il mio regista