kowalsky 5½ / 10 03/04/2007 00:09:40 » Rispondi I tempi cambiano, e i vecchi amici miei di Monicelli diventano a tutti gli effetti "amici gay". Nessun paragone con la sorprendente commedia che, almeno nei primi due episodi, aveva dato uno spaccato gustoso di un certo "spirito di gruppo", ma è chiaro che nelle imprese dei "nuovi" amici, nello spirito goliardico e nelle intenzioni di Christian De Sica il modello di riferimento resta quello. E il film? Visto che è così trendy parlare di gay, ecco che sbancano al botteghino i froci gioviali, stereotipati, tristi e abbandonati, costretti agli stessi rituali da secoli (che pena, vedere Carlo Croccolo scimmiottare una checca di nobili origini...). Dire che è il film migliore di De Sica Jr. è irrilevante, visto il suo standard, ma proviamoci a dirlo: tra lazzi frizzi e tante volgarità, il personaggio di Leo Gullotta - guardacaso l'unico gay dichiarato del gruppo - ha qualche spessore in piu', specialmente quando si occupa della madre malata. Da fucilare all'istante invece Haber con la sua paura dell'aids (patetico e di pessimo gusto lo sketch - e di questo si tratta - dell'esame hiv, dove è liberatorio che siano gli altri ad ammalarsi) e soprattutto Ghini, con la sua carola da fotoromanzo sul padre di famiglia divorziato perchè gay. Devo ammettere che all'epoca mi sono molto divertito a vederlo, mentre forse oggi sarei molto meno permissivo con questo tipo di film. Tagliamo a metà, comunque