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LA GUERRA DEGLI ANTO' regia di Riccardo Milani

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Invia una mail all'autore del commento Project Pat     5 / 10  27/01/2010 23:10:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Come riassumere appieno questo film in sole 6 parole: le dissaventure di 4 zucche vuote. Nulla più. Con tanta pace di argomenti di vera caratura sui quali gli sceneggiatori hanno avuto il pretesto di indagare, quali l'ingiustizia della leva, la critica ai mass media, la mancanza degli affetti all'interno del focolare domestico e i problemi derivati dalle amicizie sbagliate.

Tempo fa i pagliacci si vedevano al circo, ora sono dovunque, pure al cinema me li sono dovuti subire. Fosse per me, ci vorrebbe una bella epurazione di tutti 'sti bei truzzi: c'hai 22 e passa anni, le tue massime ambizioni sono quelle di vestirti come un debosciato e di ¢azzeggiare in giro coi tuoi sgangherati compagni, ti distruggi nel fumo e nella droga e al massimo ti iscrivi all'uni solo per rimorchiare. E i tuoi genitori nn ti dicono NULLA. Complimerd.a vivissimi. E magari osi nasconderti dietro a scuse patetiche, delle peggiori mai sentite, come ad esempio quella che sono i tuoi a non volerti finanziare gli studi e a non volerti bene. Ma alza il ¢ulo e vai. Anche se, a ben pensare, l'asserzione sul bene è sacrosanta e triste verità: se io avessi un figlio come uno di questi 4 e fossi stato in possesso della facoltà di pronosticare fin dalle origini che mi sarebbe venuto su così, l'avrei preso a schiaffi a 2 a 2 fino a che non diventavano dispari e gliene avrei date talmente, ma talmente tante che in eventuale caso di morte avrebbero dovuto identificarlo dai denti (ma tutto questo anche a prescindere da tale facoltà, ovviamente). Un genitore che si rispetti proprio in quanto genitore non può permettersi di sprecare il suo tempo guardando dalla mattina alla sera un figlio trascinarsi così. Chi è causa del suo mal pianga sè stesso, scuola ed educazione dei genitori sono le cose più importanti (forse le uniche) atte alla formazione dell'individuo in quanto tale e quando mancano entrambe, è seriamente la fine.

Il film in questione dipinge dichiaratamente queste quattro capre come filosofi ed eroi incompresi della società. Un pò come aveva fatto Calvagna con Luciano Liboni ne "Il Lupo", ma quello era un assassino. 'Sti quattro, senza rancore, non meritano neanche d'esser considerati come esseri umani. Anche volendo vedere la pellicola in chiave demenziale, non riesco ad andar oltre tale voto, sebbene le divertenti occasioni di insulto siano innumerevoli e non manchino di certo. Si assumesse la responsabilità il signor Riccardo Milani del bell'esempio che ha dato: il voler assolvere chi è oramai sul baratro dal non volersi prendere le sue tanto agognate responsabilità, e continuare a permettergli di far la vita comoda. È disgustoso.

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