JOKER1926 4 / 10 18/08/2012 13:01:19 » Rispondi Reperibile in oscuri archivi del Cinema "I lunghi capelli della morte" è un po' il sinonimo, o meglio, la sintesi perfetta, di un qualcosa che è stato sorpassato. Il film è del 1965 ha dunque sul groppone i suoi anni ma, concretamente, non è questo il fatal problema. Con la produzione di Margheriti (nome d'arte Anthony M. Dawson) si ha la netta impressione di partecipare ad un banchetto ove la scarsissima confezione della fotografia e le crepe narrative comandano la situazione.
"I lunghi capelli della morte" attrae, fino ad un certo punto, per il titolo e un po'per il plot narrativo che è impregnato in un alone horror medioevale. Proprio da questo fatidico plot, però, non viene fuori nulla di buono. Regia svogliata e poco pragmatica. La storia insomma è fin troppo statica e piatta, appena si cerca il colpo di scena sale in cattedra una confusione e una forzatura davvero imperdonabile. Il ritmo, elemento chiave, è lentissimo, le situazioni nascono e muoiono in una stasi fenomenale. Le uniche note positive abbracciano il cast e le scenografie accattivanti e di altri tempi. Per il resto diventa arduo dare giudizi lieti, qui siamo in un tunnel buio che non offre, nel senso più assoluto, una via di salvezza.