martina74 8½ / 10 29/10/2007 15:47:34 » Rispondi Ratatouille, ovvero quando la perfezione tecnica rischia di distogliere l’attenzione dalla storia: a ogni nuovo scenario, a ogni movimento del topolino Remy, a ogni apparizione di un nuovo personaggio si resta a bocca aperta per la straordinaria veridicità dei particolari, per l’attenzione al dettaglio (per i peli del corpo di Remy sono stati usati cinquantamila sensori di movimento). Ma in questo nuovo lavoro della Pixar, che è per i piccoli ma anche molto per i grandi, meritevole di attenzione è anche la storia, che parla dell’unione (che fa la forza), dell’accettazione della diversità, del genio che si cela nel più insospettabile dei personaggi. Superando il ribrezzo per il pensiero di un topo – o di una colonia di topi – in cucina, si rimane affascinati dalla celebrazione della cucina e dell’amore per la vita, passando attraverso il rispetto per la memoria di un gran cuoco passato a miglior vita e la necessità di affermare la propria identità senza snaturarla. In una Parigi sfavillante e non a caso vista dalle grandi altezze di sottotetti e lucernari (altezze alle quali un topo, ancorché bohemienne, non penserebbe mai di arrivare), si snoda una vicenda moderna ma dal sapore retrò, romantica quanto piena di ostacoli. Come sempre, sono i personaggi di contorno a divertire maggiormente per la loro caratterizzazione: lo chef Skinner avido e un po’ ignorante, il capocuoco ex galeotto, il funereo critico gastronomico Anton Ego, il topolone gigantesco amico di Emile (che prende a pugni una bistecca per ammorbidirla). Ho apprezzato anche molto il fatto che Remy non venga umanizzato al punto di parlare con Linguini, stratagemma utile anche a creare quel linguaggio parallelo che permette al geniale topolino di comandare come un burattinaio l’allampanato sguattero. Bravò! ;)
Pasionaria 30/10/2007 09:41:03 » Rispondi Eh eh, Martina, anche tu sedotta dal topo!
Bellissimo film animato, bella la storia, belli i dialoghi, non eccessivamente caricaturali le sequenze "comiche", eccessivamente realistica la riproduzione della colonia di ratti, per me almeno, che soffro di una terribile forma di musofobia.
Pensa che mi sento ancora in colpa, dopo anni, per avere fatto sopprimere dal drugo una talpina, incautamente entrata in casa mia. Povera talpina!
martina74 30/10/2007 12:46:33 » Rispondi Sedotta a tradimento, infatti altri prodotti della Pixar non li avevo digeriti (vedi Nemo, ad esempio)! Certo le scene rattesche collettive sono un po' "forti", tanto che una nostra amica non è venuta a vederlo... l'anno scorso un topolino si era infilato nelle tubazioni del suo condizionatore e per poco non ne è morta.