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HOSTEL: PART II regia di Eli Roth

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Requiem     6½ / 10  24/06/2007 21:19:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Era ovvio che, dopo il primo "Hostel", Roth, e dopo la parentesi di "GrindHouse", Roth ci avrebbe riprovato con un seguito.
Il problema era riuscire a fare qualcosa di nuovo che non fosse la stessa riproposizione del primo con i soliti ragazzi torturati e uccisi come nel prototipo.
Per cui Roth apre il film esattamente dove era finito "Hostel" e per prima cosa fa fuori Jay Hernandez, l'unico sopravvissuto ( un po' come per Dina Meyer nel terzo "Saw").
Poi prende tre donne che partono per le vacanze e giungono all'ostello. E da li inizia la solita mattanza. Nella prima parte il regista fa un po' vedere come funziona l'organizzazione criminale, dato che noi spettatori sappiamo già come andrà a finire.

Roth stavolta lascia stare , grazie al cielo, Takeshi Miike, e, probabilmente sotto le spinte tarantiniane, ricrea le atmosfere dei thriller horror italiani degli anni '70, con tanto di comparse straordinarie come quelle di Luc Merenda, la Fenech e addirittura Ruggero Deodato.

Eli Roth fa quindi il film cinefilo che parte come il solito Teen movie con le solite chiacchere, ma poi però se ne allontana. E questo mi pare un fatto positivo.
Alle atmosfere vorrebbe aggiungere poi il valore sociale-politico che era tipico degli horror americani degli anni '70 come "l'ultima casa a sinistra" o "Non aprite quella porta".
Purtoppo a mio parere è qui che toppa Roth. Se a tratti riesce a non ripetersi, alla fine propone un finale identico al primo episodio, ma in versione femminile (il che fa pensare ancora di + a Tarantino).

Alcuni spunti sono ottimi, Roth vorrebbe andare a criticare l'ipocrisia della società con la sequenza , per altro fantastica, dell'asta on line in cui tutti i ricconi di turno cercano di accaparrarsi la vittima a cifre astronomiche.
E questa presunzione forse è superflua, Roth a volte vuole evidentemente per forza strafare riproponendo poi la solita storia della vittima che diventa carnefice, dopo il riuscito colpo di scena finale (che avvalora le tesi del film).

Comunque nel complesso è un discreto intrattenimento, forse leggermente migliore rispetto al primo. Lo splatter non manca.
Roth disse che ci sarebbe stato ancora + sangue rispetto al prototipo.
In realtà ha mentito perchè è meno sanguinolento, però bisogna dire che le scene di violenza sono molto + reali.

Incredibile la scena della doccia di sangue, indubbiamente la migliore del film.
Solo per fan del genere. Roth ha talento ma potrebbe fare di molto meglio.
Hugolino  09/07/2007 17:50:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Eh bravo Requiem, non me l'aspettavo che elogiassi Eli.
"Roth ha talento ma potrebbe fare di molto meglio."
Lucaaa  24/06/2007 22:00:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma vai a fa°°°°°° st°°°°° ,perchè non usi lo spoiler?
Finaldestinatio  24/06/2007 22:35:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
guarda che non ha svelato nulla di particolare
Lucaaa  24/06/2007 23:13:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Per cui Roth apre il film esattamente dove era finito "Hostel" e per prima cosa fa fuori Jay Hernandez, l'unico sopravvissuto ( un po' come per Dina Meyer nel terzo "Saw")."
cosa vuol dire???
Finaldestinatio  25/06/2007 01:19:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
sono i primi minuti... c'entrano poco col resto del film
Harpo  24/06/2007 23:40:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
tanto succede nei primi cinque minuti. hernandez proprio in sto film non c'entra un emerito ***** e di conseguenza non è uno spoiler.
Finaldestinatio  24/06/2007 22:37:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
credo che se Roth decidesse di intraprendere la strada del grottesco come nel suo primo Cabin fever, sì allora che riuscirebbe a fare molto meglio, invece di cercare per forza di imitare Miike e gli altri estremi orientali
Requiem  25/06/2007 13:11:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
No da questo punto di vista secondo me , rispetto al primo Roth ha lasciato perdere Miike e il cinema orientale.