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THE HISTORY BOYS regia di Nicholas Hytner

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pier91     8 / 10  18/04/2014 16:48:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tutti gli insegnati, in quanto tali, anche i più degni, conquistano la mia antipatia, di rado la mia comprensione. Sono esseri umani, presupposto scontato ma trascurato, impegnati (dati in pegno?) in una professione dai risultati dubbi e inqualificabili, mossi da intenti necessariamente arroganti e pericolosi, subordinati ai sensi ipersensibili degli allievi. Creature erose da amori intermittenti, piccole, frangibili. Quali i migliori? Chi vince tra Hector- triste milite ignoto, la signora Lintott- historyteller, e il professor Irwin- storyteller? Nessuno. Ho fatto il tifo per qualcuno, ma senza speranza. Vince, semmai, e fuori concorso, chi (chi?) tra i ragazzi ha conservato gli antidoti: poesia e altre "sciocchezze". Doni destinati ad accoglienze tiepide, false, tardive. Gran parte di ciò che ho letto visto e ascoltato, nel momento in cui l' ho letto visto e ascoltato, non mi ha toccato. Perché non mi era ancora capitato (qui ha ragione il paffuto Timms), o non ne ero stata una conscia testimone. "Breve incontro" di Lean, per esempio, non lo capii. Meglio: non lo concepii. Eppure, con mia stessa sorpresa, ho riconosciuto immediatamente il monologo di Laura, riproposto nel racconto di Hytner/ Bennett da due studenti. Solo oggi posso stringere la mano che Laura mi aveva teso; non per chissà quale corrispondenza esistenziale, bensì per una scintilla, una fitta, una specie di puntura d' insetto. Hector esprime il concetto alla perfezione durante lo splendido dialogo con Posner, anche lui omosessuale, l' unico che il professore non abbia palpeggiato a 70 km/h (un dato estremamente significativo). Commentando i versi di T. Hardy sul tamburino Hodge, indugiando sugli amati termini derivati e composti, Hector tratteggia un autoritratto: "infelice, inaccessibile, inconfessato, incompreso." Allo sfumare della scena ero un sottoscala buio, una stanza sottosopra, una foto sottoesposta, una spettatrice sottochoc. Per dirla alla Irwin: "commotionné".