caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

BREAKFAST ON PLUTO regia di Neil Jordan

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento kowalsky     8 / 10  27/05/2007 01:13:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Irriverente, spudorato/a, scandaloso/a, fragile, etereo/a, irritante, fatalista, ma soprattutto liberatorio: Patrick è stato congelato per due anni, e l'attesa è stata ampiamente ripagata. Un vero 21th century schizoid man (man?) dei nostri giorni... è lui (o lei) l'unico Rivoluzionario, l'idealista dell'amore eterno mentre gli altri combattono l'idealismo dell'odio senza fine.

Questo film mi è piaciuto subito, e come si fa a non amare un film dove una frase semplicissima ("bisogna andare oltre le apparenze") sembra di questi tempi un trattato di filosofia? Come si fa a non amare un film dove il personaggio principale non è solo un travestito come tanti, ma assurge a Icona di tante gallerie cinematografiche più o meno note?

Patrick/Patricia che sfida il sistema con l'unica risorsa dell'amore e della sua ostentazione fisica e psicologica, Patrick che vive la sua odissea come in una versione "pink" di Forrest Gump (ma meno buonista), che convola a nozze con "il candido" di Voltaire, che costringe Tim Burton ad assistere a un concerto delle Sweet o di Marc Bolan, che trasfigura Wim Wenders, che è un Angelo ma come un Diavolo veste Prada o qualcosa del genere, che diventa Squaw di un'improbabile gruppo glam-rock (mai fidarsi delle apparenze appunto è nella rappresentazione asessuata che si manifestano i peggiori pregiudizi) che come l'Alice di Lewis Carroll cerca il suo Regno delle Meraviglie, che diventa strumento per i poteri forti e non, che compiace anche i suoi aguzzini e che, come la parabola kitsch di Ken Russell e degli Who ("Tommy") ambisce a cercare un Mondo assoluto con il suo atteggiamento imbelle e invero reazionario (Plutone?), che cerca la sua identità e vita ("faccio finta che questa sia quella di un altro e non la mia"), che butta a mare (straordinario/a) le armi dell'odio ma non quelle dell'amore.

Neil Jordan non s'era mai divertito così tanto a mischiare le carte in tavola: è straordinaria la sua capacità di descrivere la società irlandese e inglese come se fossimo in un libro di Jonathan Coe. Paradossale e invadente, il film è la più spudorata e definitiva rappresentazione di un'Identità complessa, che è figlia dei personaggi di Almodovar ma che tende a consegnarci un mondo dove ci si sente un pò tutti un pò bambini, e nella migliore tradizione Dickensiana dei suoi bizzarri comprimari.

Unico neo, la superflua citazione della telefonata-confessione di "Paris Texas" , più forzata che commovente.

Un film che riesce a raccontare la realtà (soprattutto è Patrick che la racconta e la vive sulla sua pelle) con una leggerezza, un'impavida e ironica dichiarazione di impotenza, davanti a cui l'imbelle stoicismo del protagonista assume i contorni di una beffa a un'estabilishment costretto a rinnegare o rivalutare le proprie inevitabili ferite.

In un mondo dove le donne si chiamano "Charlie" o "Mitzi Gaynor Miss Fantasma" e gli uomini troppo occupati a ferirsi e uccidersi, dove i prelati riscoprono Edipo (Sofocle clericale???), e le Madri sono pronte a discolparsi, "Breakfast on Pluto" è la più importante rappresentazione Liberale di un'umanità altrove sconfitta.

Moderna variazione dandy sul tema dell'"amore, comunque" con buona pace dei Gerarchi della Chiesa che ne odieranno la Candida Dissacrazione e la sua protervia dannosità morale, almeno quanto se non di più di certi clamorosi "spettacoli immorali" dei preti made in Usa proposti in tv. .

Jordan riesce a tratteggiare una realtà anche spietata con il lucido distacco dell'ironia.

Un film che funziona splendidamente proprio dove altri, con script del genere, avrebbero fallito.

Memorabile cameo di Bryan Ferry nel ruolo di un grottesco molestatore
andreapau  28/05/2007 15:08:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
luca,ti faccio i miei complimenti.bellissimo commento.
Bronn  19/02/2008 10:21:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nuovamente complimenti per i tuoi commenti: ho visto il film ieri sera, e sottoscrivo tutto quanto, anche quello che la mia ignoranza non mi permette di capire completamente ;-)
Marco Iafrate  27/05/2007 10:52:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bravo Kowalsky, questo è veramente un bel commento!
JuriBest  27/05/2007 20:40:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' un vero peccato che nessuno dei miei amici (Troppo moralisti?) non lo vogliano andare a vedere... Mi toccherà aspettare il noleggio...
Qui a Piacenza non viene proiettato tranne che in un piccolo cinema di paese... Mi sapete dire perchè certi film non vengono proiettati nei cinema? Questione di soldi?
Se qualcuno mi può rispondere gliene sarei grato...

Ciao!
fra80  28/05/2007 14:46:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Purtroppo al cinema c'è il monopolio dei blockbuster...pensa che vicino a casa mia ci sono due multisale (10 e 18 sale): questo weekend in 7 sale su 28 (cioè 1 su 4) c'era Pirati dei caraibi, e nelle restanti sale i due cinema offrivano più o meno gli stessi film (tutti commerciali)... non riesco proprio a capire dove sia il vantaggio del multisala per lo spettatore: ti offrono la stessa scarsa varietà dei vecchi cinema e costano molto di più. Poi si chiedono perché il giro dei download da internet sia in continua crescita... Comunque, per fortuna io almeno abito a Milano e di solito, tra cinema d'essai, festival e rassegne, riesco a vedere anche i film di nicchia (che, per la cronaca, includono anche l'ultimo di David Lynch, uscito in un solo cinema, piccolo, in tutta Milano!!)
wuwazz  04/06/2007 15:14:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
uguale a Firenze, anche qui c'è praticamente un solo cinema che proietta film di nicchia, ma penso che sian o scelte dei gestori del cinema, forse un cinema in centro preferisce prendere un pirati dei caraibi di un breakfast on pluto, perchè i biglietti si vendono da soli, tutto il lavoro pubblicitario è già fatto, le sale si riempiono come nulla. Sotto questo punto di vista se io avesi un cinema forse se volessi fare i soldi, o anche solo competere con la qualità e la varietà dei film che ci sono in un multisala proietterei un blockbuster come spiderman 3 invece di INLAND EMPIRE.

Cmq qui a Firenze c'è il warner village, e non c'è paragone col resto dei cinema sotto tutti i ounti di vista: qualità audio, video, comodità cento volte meglio, e anche per il prezzo è vantaggioso: io essendo universitario pago 4 euro a film tranne il sabato e la domenica, praticamente mi costa quasi quanto noleggiare un film. E' vero che c'è meno varietà, ma proiettano + che altro film che esaltino le capacità del cinema.
Ci vorrebbero cinema di tutti i tipi, ma il warner qui a Firenze è superiore
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  05/06/2007 00:22:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il guaio è che non è affatto un film di nicchia, ma è antitetico e forse accattivante quanto "Velvet Goldmine" che è diventato un cult... un film "pop" nel senso migliore del termine