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I RACCONTI DI TERRAMARE regia di Goro Miyazaki

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  05/10/2007 10:40:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Appare inevitabile paragonare il lavoro di Goro Miyazaki con quello del ben piu’ famoso padre Hayao,il raffronto seppur impietoso avviene a causa di alcuni evidenti similitudini tra i lavori dei due artisti.
In primis non si puo’ notare il character design molto simile ai primi lavori del padre,vengono in mente soprattutto “Conan” o “Nausicaa della valle del vento”,il tratto appare superato,poco innovativo e privo della ricchezza visiva e delle invenzioni geniali dell'ultimo Hayao,seppur apparendo ricco da un punto di vista prettamente cromatico.
La pellicola di Goro si concentra molto sui paesaggi,sempre ben realizzati ma si affida ad un tratto piuttosto semplice per delineare e far muovere i personaggi che riescono comunque a trasmettere bene le emozioni che provano grazie ad un buon lavoro svolto sull’espressivita’ dei visi.
Detto questo “I racconti di Terramare”è comunque un anime apprezzabile,sicuramente inferiore ai lavori solitamente prodotti dallo Studio Ghibli,ma al tempo stesso dotato di una storia convincente e poetica,anche se ogni tanto rallentata da dialoghi eccessivamente filosofeggianti e da qualche punto morto.
I messaggi di fondo, come spesso avviene in questo tipo di prodotti, sono estremamente positivi nonostante il film sia pervaso da un'insistente aurea malinconica,la pellicola mette in luce quanto sia negativa la cupidigia umana e di come l’amore per gli altri possa sconfiggere il male,compreso quello piu’ pericoloso che si cela all’interno di noi.
Il film è ispirato ad una saga fantasy realizzata dalla scrittrice Ursula K. Le Guin ,e piu’ precisamente si riferisce al terzo romanzo,per questo motivo in alcuni punti i dialoghi appaiono confusi, riferendosi ad eventi o personaggi sconosciuti a coloro i quali non conoscano i libri sopracitati.
Eccellenti sono invece le musiche e ben definiti caratterialmente appaiono i protagonisti tra cui spicca il mago “Sparviere”, simbolo del bene, ed il maligno e realmente inquietante stregone androgino”Aracne”.
Un ‘opera non perfetta che comunque lascia intuire le potenzialita’ di Goro Miyazaki che forse dovrebbe cercare di intraprendere una via artistica piu’ personale e discostarsi da quella francamente inarrivabile del padre.