kowalsky 7 / 10 01/04/2007 19:22:33 » Rispondi Note infomative mi informano che questo è "il primo film italiano sonoro di misura doppia dell'usuale" ( cfr. suppongo si riferisca alla lunghezza) e fu presentato proprio per questa ragione alla Mostra del cinema di Venezia in versione integrale ma poi diviso in due parti (cfr. il che giustifica il "doppio" titolo) per le sale cinematografiche. Per inciso, un film innovativo e radicale nella storia del cinema italiano, non tanto per il linguaggio addottato, ma per la sua maestosità. E, oltretutto, indipendentemente dalla sua lunghezza assai inconsueta per l'epoca, un grandissimo successo di pubblico.
Se si riesce ad evitare tutta l'apologia (velata?) fascista del tronfio Alessandrini, c'è la possibilità di divertirsi e forse di appassionarsi: un "romanzone" addattato con tutti gli ingredienti del genere, dove splendono due attori giovani bravi e belli come Brazzi e soprattutto la Valli. Lo vidi una sera di tanti tanti anni fa, e non riuscii quasi mai a staccare gli occhi dallo schermo. La cornice è un po' enfatica, l'atmosfera sinistra, ombrosa e inquietante, a tratti è piuttosto noioso e retorico, pero' questa storia dei due amanti ha ancora un certo motivo di interesse. Consigliato a tutti i collezionisti feticisti del cinema italiano d'annata.