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VIAGGIO IN ITALIA regia di Roberto Rossellini

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david briar     7 / 10  17/02/2016 23:02:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Palese esempio di sceneggiatura-dispositivo. Ci sono scelte di regia notevolissime, come quando vediamo la protagonista lamentarsi del non aver fatto bambini, e in secondo piano un bambino cammina ed esce fuori campo non appena finisce di dire la frase; o le inquadrature delle statue del museo, con il sonoro atto a marcare quella forte contrapposizione di cui parlava Rossellini, fra uomini cuciti e drappeggiati.
Jacques Rivette disse:è un film che apre una breccia che non è più possibile ignorare e ci conduce dritti verso il cinema moderno. E' facile capire cosa intende, perché Viaggio in Italia propone una costruzione molto più sregolata, composta più da episodi che da una storia in cui tutto è efficiente, com'era invece il modello di rappresentazione istituzionale ampiamente diffuso. C'è perfino un montaggio jumpcut in macchina che sarà ripreso da Godard in una delle sequenze più famose di "Fino all'ultimo respiro".
Ricapitolando, un film molto importante per l'influenza che avrà sulla Nouvelle Vague(che poi influenzerà a sua volta il cinema moderno, New Hollywood compresa), ma anche poco coinvolgente e pesante nonostante la sua breve lunghezza. Per me, uno di quei film da vedere per fini più storici e didattici che altro: come anche in "Fino all'ultimo respiro", questo nuovo modo di fare cinema ancora non aveva trovato una sua regolarizzazione, e quindi era un po' acerbo, macchinoso e poco emozionante,anche per colpa di attori a mio parere inadatti a questa semi-improvvisazione. Un confronto qualitativo non ha molto senso proprio per questo, e rimangono film immancabili, ma che vanno contestualizzati non solo in base alla data d'uscita, ma anche in base al tipo di cinema che miravano a essere rispetto a quello preponderante in quel periodo.