kowalsky 8 / 10 26/03/2007 14:45:30 » Rispondi Bellissimo, sconvolgente, il personaggio di Irene lascia le ferite (ed è facile immaginare qualche referente con la vita e le scelte affettive e famigliari della stessa Bergman) per trasferire sulle persone (è il caso di parlare di transfert psicologico) l'amore e la presenza del figlio. L'ultima immagine, con il sorriso della Bergman davanti alla consapevolezza di aver comunque offerto qualcosa di sè, è un segno inequivocabile di vittoria, nonostante tutto, se vista in una chiave spirituale e introspettiva. Meno felice il controverso quasi-sequel di Ozpetek, dove la forza rigeneratrice della protagonista equivale a un'ossessione quasi integralista, a una perdita di sè. Che in fondo è proprio cio' che crede di vedere nel film di Rossellini il marito di Irene, generando dubbi su una presunta ambiguità ideologica che il film, ripeto, non ha
Dick 01/11/2007 13:05:29 » Rispondi "Bellissimo, sconvolgente"