caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

21 GRAMMI - IL PESO DELL'ANIMA regia di Alejandro Gonzalez Inarritu

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Tumassa84     8 / 10  31/03/2011 04:40:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Inarritu nel suo secondo lungometraggio ci presenta come suo solito varie storie apparentemente separate tra di loro, ma in realtà indissolubilmente legate dal beffardo filo del destino. Egli col suo cinema ci vuole mostrare come la vita di ogni uomo sia costantemente governata dal caso (o dal fato, due vocaboli che sono contemporaneamente sinonimi e contrari), come ognuno di noi sia influenzato e sballottato da eventi al di fuori del proprio controllo, in un intrecciarsi infinito di destini che si intersecano e si determinano a vicenda. Se in Babel il regista messicano porterà all'estremo tale concetto, legando tra loro storie ambientate agli antipodi del pianeta, in 21 grams è però quantomai forte la componente deterministica ed esistenzialista. Le tre storie presentate, infatti, hanno come protagonisti l'omicida, la vittima, e colui che grazie al cuore della vittima potrà tornare a nuova vita. Tre storie che fino a un istante prima erano state totalmente indipendenti l'una dall'altra, ma che dopo l'incidente si fonderanno in un turbinio di vita e di morte. Molto bravo tutto il cast, che d'altra parte presentava nomi altisonanti e quindi era lecito aspettarsi performance di primo livello, e anche Inarritu alla regia. Ho apprezzato in particolare che in un film quasi interamente girato con la camera a mano e dove l'azione si concentra prevalentemente dentro il campo visivo, il momento dell'incidente viene rappresentato con una delle pochissime inquadrature fisse, per di più su un particolare del tutto trascurabile (il giardiniere che sentendo il botto della macchina lascia il suo attrezzo e si dirige a vedere cosa sia successo). Personalmente amo molto lo stile di Inarritu, poiché prediligo la sua complessa tecnica narrativa che chiama in causa lo spettatore fornendogli i vari pezzi del puzzle a piccole dosi, un po' come faceva Nolan prima che si ammalasse di batmanite. Adesso non devo fare altro che aspettare che Biutiful esca anche qui in Giappone.