Ciumi 8½ / 10 28/09/2009 11:51:19 » Rispondi “E talvolta ho visto ciò che l’uomo crede di vedere!
Ho visto il sole basso, macchiato di mistici orrori, Con lunghi grumi viola illuminare, Come attori di drammi molto antichi I flutti sospinti al largo in sussulti di persiane … Ghiacciai, soli d’argento, flutti di madreperla, cieli Di brace! … Ma ho pianto troppo, è vero! Ogni alba porta strazio. Ogni luna è atroce ed ogni sole amaro…”
L’atmosfera notturna, alienante e globalizzata d’una metropoli piovosa e sovraffollata, è sicuramente l’aspetto migliore del film. Cieli che gravano come enormi coperchi Baudelairiani. Scenari soffocanti escoriati dalle luci artificiali e dagli schermi pubblicitari. Monotonia, decolorazione degli asfalti, prigionia delle infrastrutture, spleen, grigiore. Il futuro di Blade runner è innanzitutto un futuro plausibile. “L’uomo della folla”, nell’anno 2019, è il replicante: androide che invece di perfezionarci, amplifica in sé le nevrosi contemporanee dell’uomo (l’anonimia e il senso di persecuzione), e quelle che lo accompagnano dalla notte dei tempi: la paura della morte, l’idea della transitorietà, l’insanabile percezione in tutto del finire. Ma se in poesia, nella religione e nella filosofia, le cose che ci circondano divengono specchi dell’animo collettivo e individuale, allora tutto nel cosmo del conosciuto dispone della nostra vita. I replicanti si rendono oggetti assorbenti le debolezze umane; posseggono un loro dio e un loro paradiso; danno vita a duelli scenografici e altamente spettacolari, rispettando così il loro ruolo principalmente estetico di maschere, ma infine recitano versi intrisi di comprensione e di dolore.
“Se di un’acqua d’Europa mi prende desiderio, è la nera, Fredda pozza dove nel crepuscolo odoroso Un bambino pieno di tristezze scioglie Un battello fragile come una farfalla in maggio.”
Ciao Ciumi!! Chiedo scusa per non averti risposto prima alle tue risposti riguardanti Buckley sul mio commento a Bird di Eastwood! ...erano giorni che non controllavo le risposte ai miei commenti...
Come ti ho già risposto sul mio commento.....condisero Tim Buckley uno dei più grandi...se non il più grande cantautore al mondo; i suoi lavori sono tutti dei capolavori musicali; ma quello che secondo me raggiunge l'apoteosi assoluta è lo stratosferico "Starsailor".
Certamente, accetto volentieri le tue triplici scuse, ci mancherebbe. Sai, avevo dato per scontato che avessi controllato le risposte ai tuoi commenti, e l’avessi ignorata di proposito, e non ne capivo il motivo. Anzi, scusa la mia diffidenza. Sì, Starsailor è indubbiamente un disco molto interessante e innovativo. Anche Lorca è davvero bello. Tra l’altro (magari lo sai già) nel film “Strade perdute” è contenuta una bella versione di Song to the Siren.