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BLADE RUNNER regia di Ridley Scott

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ULTRAVIOLENCE78     9 / 10  22/09/2009 17:07:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un'estetica decadente che fa delle atmosfere cupe, claustrofobiche, opprimenti e malsane del film un veicolo perfettamente funzionale al pessimismo "scottiano" sulla condanna alla finitudine. E' questo lo spirito che pervade l'opera, e sulla scia del quale tutto sfocia in un profondissimo senso di oppressione per l'impossibilità di trovare una via di salvezza, e nella disperazione per l'atroce coscienza del proprio essere a termine. Umani o androidi, alla fine la differenza è talmente labile da non avere più importanza: se ciò che siamo stati, che abbiamo compiuto, le esperienze che ci hanno segnato e i nostri sentimenti sono destinati a dissolversi nel mare illimitato del tempo, allora viene meno pure il "discrimen" tra l'essere soggetti e l'essere oggetti: si è comunque provvisori, transeunti, finiti. Uomo e macchina: entrambi creati per durare poco; entrambi sottomessi a un destino cui non è dato sfuggire, perché invariabilmente già scritto ("quod scripsi, scripsi", il libro della vita). Se dunque ogni ribellione, ogni tentativo di mutare le cose per sottrarre se stessi all'oblio sono vani, allora non rimane che muoversi verso una solidarietà filantropica quale unica consolatoria via per dare senso alla propria delimitata esistenza. In tale ottica, il sentimento d'amore tra Pris e Roy Batty, quello insorgente tra il poliziotto Deckard e Rachael, e addirittura l'atto estremo con cui quest'ultimo viene tratto in salvo dal rivale, suonano come un necessario e imprescindibile "tenersi per mano" nel caduco percorso verso la morte.
Una pellicola indimenticabile, che coniuga un impianto visivo straordinario a riflessioni esistenzialiste di notevole portata.