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BLADE RUNNER regia di Ridley Scott

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Alpagueur     5 / 10  15/11/2020 12:19:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ispirato allo script di un grande romanzo di fantascienza, "Il cacciatore di androidi" (1968), di Philip K. Dick, "Blade Runner" purtroppo ne è un brutto adattamento cinematografico. Nella migliore delle ipotesi, è una rappresentazione a livello superficiale di alcuni selezionati personaggi del romanzo, e queste rappresentazioni sono prive della profondità che le rendeva accattivanti. Allo stesso modo, ci sono molti personaggi fantastici (e ben sviluppati) che sono stati esclusi dal film. Anche le sottotrame, interi segmenti della trama, la maggior parte della sua etica e gli aspetti principali del tema del romanzo vengono eliminati da questo film. In breve, gli elementi del romanzo che hanno un valore morale, narrativo, espansivo o drammatico sono vistosamente assenti da questo film. Invece di essere una narrazione che riafferma maggiori verità sull'umanità, "Blade Runner" esiste solo come testimonianza di un adattamento sciatto da parte di sceneggiatori che hanno avuto poco rispetto per la letteratura. Mi piace abbastanza Harrison Ford come attore, e dopo l'uscita dei fumetti della Bonelli editore ispirati a questo film (Nathan Never) avevo aspettative piuttosto alte. Il futuro, robot che sembrano esseri umani, città futuristiche, macchine volanti. Non riesco a spiegare quanto sia sopravvalutato questo film. Il film non spiega nulla di ciò che sta accadendo. L'intero primo quarto del film vede un Harrison Ford che va in giro estremamente confuso. C'è pochissima azione in questo film e la falsa opinione che il film riveli qualcosa sulla "natura umana" o "la mente umana" è chiaramente sbagliata. Essendo un appassionato di fantascienza hardcore ("Alien", "La cosa", "Terrore dallo spazio profondo"...), non so fino a che punto ho potuto amare questo film. Un esercizio di graphic design. Un film che voleva parlare della condizione umana, ma scegliendo di farlo evitando tutto ciò che è umano. Ci sono luci, costumi e scenografie da bruciare, ma a tutti gli attori è stato proibito di recitare. Una regola cardinale è stata rispettata, "non mostrare emozioni". In futuro piove tutto il tempo e siamo tutti diventati automi. Una volta finito il film, mi sono grattato la testa. Venivo già da film come "Guerre stellari", "Poltergeist" e "Terminator" e i tre sopraccitati, che bene o male funzionavano perché tutte le storie ruotavano attorno a persone comuni con vite ordinarie con cui gli spettatori potevano relazionarsi. Ma con "Blade Runner" non ho avuto alcuna empatia. Non mi ha trasmesso nulla a livello emozionale. Questo film vuole così tanto essere preso sul serio, o no? La sola colonna sonora contraddice se stessa. La sequenza del titolo inizia silenziosamente con alcuni ritmi pesanti e accordi striduli, facendo credere allo spettatore che sta per sperimentare qualcosa sulla falsariga di un film di guerra, o meglio ancora, un thriller. Il prologo del film si aggiunge in qualche modo a questa ipotesi, sebbene sia un po' prolisso e complicato come sfondo per lo spettatore da capire completamente. Replicanti cattivi. Gli esseri umani sono buoni. Perché? Non lo so. Dopo la seria introduzione, il film perde credibilità con la sua scelta di bizzarre note di fiabe magiche come se la storia fosse una lettura e chiedesse al suo spettatore di voltare pagina. Sì, il film è stato girato nel 1982, ma lo era anche "Poltergeist". E anche allora sono sicuro che la gente associava quel suono di campane a una bizzarra polvere fatata. Il suono spesso implica che qualcosa di soprannaturale o magico ha o sta per accadere. Tuttavia, era solo strano. Ci sono altre contraddizioni nel film, principalmente i replicanti stessi, che mi hanno lasciato molte domande. Perché sono stati creati i replicanti? Se sono alieni pericolosi e illegali, perché la Tyrell Corporation li produce ancora? Perché i replicanti vengono creati in primo luogo se non dovrebbero esistere? Qual è il loro problema con gli umani? Qual è il problema dell'umanità con i replicanti? Roy e Leon possono sopportare temperature inferiori come professionisti ma Pris va fuori di testa per un po' di pioggia? Dovrei dispiacermi per Rachael? Perché Roy ha salvato Rick? Cosa c'entravano le acrobazie di Pris? Perché Rick non ha recuperato la sua pistola dopo averla lasciata cadere? Uscire dal davanzale della finestra e scalare il lato dell'edificio era davvero la sua migliore opzione? Come mai il ragazzo con i baffi, le uova bollenti, la signora giapponese/cinese che canta, le stanze fumose/nebbiose e la città è nebbiosa, l'unicorno e le foto? Infine, come mai i replicanti possono correre attraverso lastre di vetro, sbattere la testa attraverso i muri e conficcare chiodi nei palmi delle mani, ma cadono morti dopo un colpo di pistola? L'edificio si chiama Bradbury, ma se fossi Ray, non mi sentirei lusingato. Forse non ho capito tutti i dettagli e molte delle domande hanno avuto risposta nel film, ma non ho intenzione di guardare di nuovo questo film per scoprirlo. Ma anche ammettendo che l'aspetto filosofico tracciato dal film possa essere in qualche modo interessante, alcune sequenze sono eccessivamente lunghe e noiose. Alcuni degli eventi del film non si adattano molto bene alla trama e ovviamente sono inclusi solo per dare al film un'aura misteriosa. La colonna sonora non mi ha scosso, del greco Evangelos Odysseas Papathanassiou (Vangelis), di famoso ricordo solo la musica dell'altrettanto ben noto "Momenti di gloria" (Chariots of Fire), ma per quanto riguarda horror, fantascienza e thriller niente di memorabile. Ovviamente il mio è solo un giudizio soggettivo, dettato principalmente dal fatto che non amo questo tipo di fantascienza lenta, dubbiosa, con zero componente horror e zero scores (la colonna sonora deve ovviamente adattarsi al plot). Insomma, per parafrasare la celebre frase idiomatica di Roy, poi diventata iconica, "ho visto cose che voi umani..." (le parole conclusive del suo discorso, "è tempo di morire", saranno poi riprese 3 anni dopo nel film di Jospeh Zito "Invasion U.S.A.", prima quando Chuck Norris ai microfoni della televisione si rivolge a Rostov dicendogli "Nikko è liquidato, ora è il tuo turno...un giorno chiuderai gli occhi, e quando li aprirai io sarò la, e sarà tempo di morire" e poi alla fine prima di sparargli addosso col bazooka). Qualche merito insomma lo ha avuto! Chuck è sempre Chuck :-)