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FIGHT CLUB regia di David Fincher

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Zarco     7 / 10  12/05/2016 23:50:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Insomma. Un film la cui bontà è rivelata soltanto nella parte finale, la cui suggestione poi investe positivamente anche lo svolgimento precedente. Senza di che il film sarebbe stato piuttosto scarso. Ma questa dilazione è un errore, perchè toglie alla maggior parte del tempo di visione proprio quella suggestione, facendolo apparire come un ordinario filmettaccio sui soliti americani violenti e cretini. Facendo la somma dunque diamo questo giudizio. Vedibile, buono, intrigante, anche se non eccezionale come la media dei voti qui farebbe pensare.
Invia una mail all'autore del commento thohà  13/05/2016 01:09:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non prendertela se te lo dico, ma del film non c'hai capito una mazza.
Non è un film "sui soliti americani violenti e cretini". C'è un messaggio ed è anche molto palese.
Al di là dell'ottima recitazione c'è il rifiuto della solita società, della vita preordinata, consumistica e una ribellione verso il consumismo. Il tutto condito con molta ironia (vedi in che modo viene prodotto uno dei migliori saponi in commercio e come viene commentato).
Hai notato come del protagonista non si sa neppure il nome? Simbolo di 'tutti', non solo uno. Potrebbe essere chiunque.


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Niko.g  13/05/2016 12:44:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì il messaggio è chiaro. E' la rappresentazione che è molto discutibile.
Filman  13/05/2016 22:28:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dipende sempre a cosa ci riferiamo. Per me Fincher era un mostro anche quando era reduce da una carriera di videoclip.
Che lo si voglia ammettere o no, Seven e Fight Club saranno film cinematograficamente discussi anche tra 20 anni.
Sta di fatto che per me è tutto coerente: la narrazione satura, lo humour nero... tutto funzione e niente è fuori causa, almeno per me :D
Tu cosa trovi sia discutibile? :)
Niko.g  14/05/2016 10:41:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' discutibile la proposta della violenza come veicolo di soluzione dei problemi. Ovviamente non è un mio gusto, ma un'opinione condivisa e condivisibile. Già alla mostra di Venezia del '99 il film fu accusato di proporre una sorta di violenza "utile", come soluzione ai mali di una società decadente e corrotta. Le critiche alla società consumistica sono filtrate da astruse complicazioni mentali e sembrano più d'effetto che altro, rivelandosi in realtà inconsistenti a causa dell'ambiente fin troppo anarcoide, dove la violenza totalizzante e l'autolesionismo lasciano poco spazio ad una riflessione seria e costruttiva.
Filman  15/05/2016 00:42:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' un'opinione condivisa e condivisibile da chi considera i film come un mezzo educativo ad ogni costo, forse (non è mai stato così, neppure con le prime pellicole, ed erano documentari). In alternativa vedo solo la classica opinione soggettiva di chi preferirebbe che il film visto fosse stato fatto diversamente. Entrambe queste due versioni per me sono anti-critiche.
Fraintendere un'analisi sociale per un manifesto reazionario, come accadrebbe per film molto più ortodossi e politici di questo, è un po' ridicolo e irreale. E' come preoccuparsi per l'influenza di antagonisti carismatici. Assurdo e pazzesco.
Fight Club l'ho visto 5 volte e non ho mai avvertito una chiamata alle armi. Sarò mica sano di mente?

La facilmente smontabile critica dei festival, presente in grosse quantità di spocchia allora come oggi, a Venezia come a Cannes, non la prendo neppure in considerazione, sinceramente. Nel '99 si era ancora più bigotti di adesso, nessun dubbio. Sono abbastanza sicuro che le critiche di repulsione fossero molte di più, a partire dalla forma stessa del film.

Le varie accuse alla società consumistica non sono per nulla filtrate, ed è proprio questo che ha reso il film un cult. La narrazione è satura e la poetica del film è espressa mediante una marea di frasi, situazioni o esclamazioni che fanno subito breccia nello spettatore. Tutti elementi ripresi, guarda un po', dalla pluripremiata e pluriacclamata serie tv Mr Robot, che se non plagia Fight Club, poco ci manca.
Niko.g  15/05/2016 15:35:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che il cinema, volente o nolente, sia stato e continui ad essere uno strumento di divulgazione di attitudini, sentimenti, costumi, ecc. è una verità acclarata. Dunque sarebbe doveroso da parte del critico tener conto anche degli aspetti legati ai valori che il film trasmette, al messaggio che propone e di come lo propone. Mi dispiace ma questa è critica, non anti-critica.
Non ha nessuna rilevanza il fatto che tu non abbia avvertito una chiamata alle armi. Primo, perché non esiste nessun automatismo di questo tipo (almeno nelle persone sane) e secondo, perché quando si fa una valutazione di natura etica si prescinde dal singolo. Se il film si presenta come un inno all'anarchia e all'autodistruzione è legittimo respingerlo in considerazione di alcuni principi oggettivi, possibilmente senza essere etichettati come bigotti perché fa un po' ridere che si parli di bigottismo in modo così sprovveduto.
Filman  15/05/2016 22:44:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie a Dio la realtà dei fatti è contraria ad una visione univoca della realtà nel cinema. Grazie a Dio il cinema vero è dedicato senza limiti a persone intelligenti che sanno non fraintendere e riescono a vedere Fight Club senza aver bisogno delle scritte in sovrimpressione per sapere che "quello che succede nel film non si imita a casa" come per i bimbi al di sotto degli 8 anni. Grazie a Dio un'imposizione così fascista non esiste. Volente o nolente.
Tra l'altro, facile è rigirare la questione ponendo la domanda: chi decide cosa è giusto o sbagliato? Il codice Hays non esiste più, ma chissà se i principi oggettivi 30 anni fa avevano un'altro volto. La domanda è retorica.
Invia una mail all'autore del commento thohà  16/05/2016 00:03:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Hai risposto meglio di quanto io avrei mai saputo fare.
A Nico potrei dire: ma quanti film hanno rappresentato gli indiani come i "cattivoni" e gli americani come i buoni della situazione?
Sta al buon senso e alla ragione di chi vede interpretare nel giusto modo.
Anche "Arancia meccanica", di per sé un capolavoro non è, come si potrebbe credere, un inno alla violenza gratuita, ma un inno al libero arbitrio.
Questo rimane un film contro il consumismo, l'uniformità di idee e l'accettazione dell'essere pecore o meno. Che solo noi siamo gli artefici del nostro destino. Ti fa capire che tutti noi siamo in balia di un sistema che non ci lascia liberi. Che l'unico modo per uscirne è battersi, magari toccare il fondo, ma non arrendersi.
Condivisibile o meno l'idea è ottima e ottima la regia.
Niko.g  16/05/2016 13:47:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sull'ottima regia avrei molto da ridire ma non è il caso, perché mi interessa farti notare un altro aspetto e cioè che il consumismo viene messo sotto accusa col pretesto di andare contro la vita. E' un film profondamente nichilista e negativo, perché propone la violenza come passaggio obbligato.
Sei sempre credente Aurora? Sempre cristiana? Oppure a forza di frequentare quella specie di forum di questo sito ti hanno fatto il lavaggio del cervello? Tu credi che siamo tutti parte dello stesso cumulo in decomposizione? Ti senti una cacca? Ti senti una scoria umana del creato? Credi che Dio abbia creato delle cacche? Quando reciti il Credo affermi di essere questo? Quando accompagnavi tua figlia a catechismo gli dicevi che Dio odia gli uomini? Che siamo i suoi figli indesiderati? Perché vorrei ricordarti che il film ti sta dicendo questo.


Invia una mail all'autore del commento thohà  21/05/2016 01:07:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Scusami, mi era sfuggito questo tuo commento.
Assolutamente rimango della mia convinzione cattolica, credente, cristiana e praticante. A tal proposito ti ricordo che è l'Anno del Giubileo della Misericordia, anche se credo tu ne sia informato. Un anno che terminerà a novembre e che, nel frattempo, ci permette di fare tante ottime cose. :)

Io cerco di fare distinzione tra il mio credo e ciò che è cinema e arte. Condivido appieno l'accusa di consumismo. Lo viviamo, volenti o meno, ogni santo giorno. Tutti siamo parte di un uno. Quest'uno non sempre è composto da roba pregevole, ci sono anche gli scarti, purtroppo. Non lo si può negare. Io, personalmente, cerco di comportarmi al meglio delle mie possibilità e capacità.
Dio ha creato l'uomo a Sua immagine e somiglianza, non può essere uno scarto. Ma alcune persone lo diventano. Malgrado ciò siamo tutti suoi figli amatissimi.

Questo è un film fatto di proposito per suscitare polemiche. Pitt il bellissimo, il violento, il sadico, il diabolico, il malsano.

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Se mai rimanesse un dubbio l'ultima scena lo chiarisce abbondantemente.
Insomma, è un film che fa discutere e tutto ciò che porta scambio di opinioni e persino contrasti e confronti è, per me, il benvenuto.
Rimango dell'idea che è un ottimo film, ben lungi dall'affermare che le sue mire siano del tutto chiare per chiunque e che lascia spazio per infinite discussioni appassionate.

In definitiva: Dio ci chiama. Sta a noi rispondere. Perché non solo è Lui che ci cerca, addirittura tante volte siamo noi che gli giriamole spalle. Ciò malgrado, anche il pattume, viene accolto come figliol prodigo, con gioia.
Se vado a vedere Superman, non credo che il Super Uomo esista davvero...

Niko.g  23/05/2016 17:30:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ok sono stato un po' aggressivo.
Cmq non si tratta di credere a Superman. Discutevo "solo" della morale del film, condivisibile nel merito (che il consumismo alimenti dei falsi bisogni è pacifico) ma non nel metodo.
Invia una mail all'autore del commento thohà  24/05/2016 00:23:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ok. Pace.
Ma non dubitare più di me in quanto Cattolica. Non ho certo bisogno di dichiararlo ad ogni momento, anche se la cosa non mi fa dispiacere. Un po' di apostolato non fa male. Chissà mai di beccare qualcuno di striscio ;)

Chi seguirebbe mai questo metodo? Solo uno già di per sé schizzato. Uno sano di mente mai.
Quando passi sotto la "Porta santa" fai un pensierino anche per la sottoscritta... Grazie. Ricambierò con simpatia. :)


Niko.g  24/05/2016 13:42:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se riconosciamo alla pubblicità il potere di influenzare gente sana di mente, perché non riconoscere queste capacità anche al cinema e all'intrattenimento mediatico in generale?

Ok, ti penserò :)
Invia una mail all'autore del commento thohà  25/05/2016 00:06:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vero. Però la gente si sta facendo un po' più furba. Gli scemi rimangono scemi. Non si toglie e non si aggiunge niente.

Io lo farò domani, oggi era per una mia trisavola, niente meno (Cunegonda). Pensa che avrei dovuto chiamarmi così, meno male che i miei hanno avuto compassione. :)))
Niko.g  16/05/2016 13:28:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A me sembra che l'imposizione fascista sia la tua. Nel momento in cui ho esposto le ragioni del perché questo film è eticamente sbagliato, hai tirato fuori giudizi ghettizzanti chiamando in causa il bigottismo e il fascismo. Sicuramente se ti dicessi che sono contrario ai matrimoni gay mi daresti dell'omofobo! Conosco questo modo superficiale di ragionare.
Nessuno vuole imporre una visione univoca delle cose strizzando l'occhio al duce, stai tranquillo, perché i principi assoluti esistono già e non si deve fare altro che riconoscerli. Dunque affermare che "l'istituto del matrimonio civile, come previsto nel vigente ordinamento italiano, si riferisce soltanto all'unione stabile tra un uomo e una donna" non significa essere fascisti, come potresti subito concludere tu, ma riconoscere un valore primario adeguandosi ad esso.
Questo esempio è per farti notare che hai una visione errata del concetto di etica, che ti porta a collegarla al totalitarismo o al bigottismo.
Il Codice Hays era nato per monitorare sesso, violenza e criminalità, ritenendo lecita la rappresentazione del male solo se giustificata dal dramma dell'azione narrativa. Aveva in sé un'implicita tutela dello spettatore, considerato come persona umana e non come sacco della spazzatura in cui versare ogni "creazione artistica" che passava in mente al primo scemo cui era stata messa in mano una cinepresa.
Ora che le cose sono cambiate, siamo tutti contenti di poter godere della qualità che l'abolizione della censura garantisce, perché non potevamo più vivere senza vedere un coltello che penetra nelle carni facendo schizzare litri di sangue, oppure un pisello infilato nella bocca di qualcuno per essere ciucciato o magari un bel po' di sperma che finisce sulla chioma di una bella ragazza, così che possiamo tutti ridere di gusto.
La verità è che molti capolavori del cinema, restano e resteranno sempre quelli prodotti sotto la vigenza del codice Hays.
Filman  16/05/2016 20:06:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La mia sarebbe un'imposizione fascista per quale motivo esattamente?
Inquadrare una nuova prospettiva che sminuisce l'esistenza umana con ragionamenti razionali che scavano nel fondo dell'essere umano è il male, certo. Allora perché non bruciare qualche tonnellata di trattati sociali, culturali politici e intellettuali, già che ci siamo?
Forse chiedo troppo, quando dico di guardare oltre il proprio orto, o forse parlo di fantascienza quando chiedo di verificare il senso dell'evoluzione continua e irrefrenabile dello status quo.
Ma col bigottismo non c'è nulla da fare, perché in fondo il matrimonio e la famiglia non sono l'emblema della convenzione sociale, plasmata dalla società per la società. No, sono valori giusti e intoccabili e stop.
Non voglio comunque andare off topic in discorsi più lunghi della mia esistenza.

Essere favorevoli al codice Hays è un qualcosa che non credevo potesse essere vero. Sicuramente ho capito perché un film intellettuale come Fight Club non potrà mai piacerti.
Comunque, morale della favola, IMHO questo film non vuole imporre nulla, ma far ragionare e riflettere su determinate verità, senza per forza doverci vedere uno psicopatico folle e rivoluzionario dietro la macchina da presa.
Niko.g  16/05/2016 21:57:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Perché continui a darmi del bigotto e quindi mi stai discriminando. Non accetti che un film intellettuale possa essere criticato e giudicato negativamente. Per te l'importante è che sia un film intellettuale, poi se il messaggio è sbagliato a te non interessa. L'importante è che sia intellettuale. Non entri nel merito della contestazione, ma ti limiti a giudicare attribuendo ottusità e bigottismo all'interlocutore. Nonostante ti abbia dimostrato con un esempio lampante che non esistono valori bigotti ma esistono i valori.
Filman  16/05/2016 22:58:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non è discriminazione, in quanto non è un'offesa ma una constatazione. Un film intellettuale può essere criticato, ma per motivi veri o quanto meno cinematografici. Ho fatto tante considerazioni e il messaggio di questo film è come tanti altri, contemplativo e non forzato perché costruito e anche bene.
L'esempio tuo qual'è? Quello sul matrimonio tra gay? Ci ho fatto del sarcasmo sopra, a quanto vedo neppure colto, e oltre non vado. Anche perché c'è del ridicolo in cui non subentro.
Sono contento tu sia il conoscitore dei valori oggettivamente giusti (in particolare quelli dove eliminiamo il criterio, l'intelligenza, il libero arbitrio, il senso logico a favore di una sana ipocrisia perbenista e tradizionalista che renda tutti felici e falsi come prevederebbe la tua triste applicazione al cinema), che potrei indovinare senza neppure pensarci troppo.
Niko.g  17/05/2016 00:45:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Apprendo ora che abbiamo una Costituzione scritta da bigotti. Occorre porvi rimedio e cambiare l'art. 29, scritto da persone ottuse, ignoranti e ipocrite.
Naturalmente i moralisti sono falsi, i cattolici vanno a messa la domenica ma poi si comportano male e anche non ci sono più le mezze stagioni.
Filman  17/05/2016 10:00:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Lo so lo so... credere nell'evoluzione delle cose è sbagliato. Bello è quello che ci dicono dalla nascita e quello che si conosce :)
L'esistenza dei gay è più ampia dell'esistenza di matrimoni e costituzioni, però in fondo privare solo alcune persone che convivono da 40 anni di determinati diritti è un valore oggettivo, per carità :)
Ma da chi preferisce i paraocchi alla natura reale e umana di cose come sesso e violenza (perché in fondo si sa, le nuove generazioni che crescono coi videogiochi diventeranno tutti psicopatici) non chiedo certo di porsi alcune domande sulla realtà dei fatti, che ovviamente danno ragione a me e non possono mai dare ragione a chi è legato ad una verità parziale e settorializzata.
Essendo stanco delle mezze risposte che oscurano 3/4 delle domande e raggiunto l'apice con una tenera approvazione del codice Hays, l'argomento per quanto mi riguarda ha raggiunto il culmine sbattendo la testa contro un porta chiusa con la forza.

No all'amore profano e agli istinti animali che non sono e mai saranno propri dell'uomo.
No all'apertura mentale verso la conoscenza delle cose, perché l'ignoranza prolifica brava gente.
Insomma no al bigottismo.
Amen
Niko.g  17/05/2016 12:30:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono favorevole al riconoscimento di determinati diritti per i gay. Non di tutti i diritti. Sai cogliere il concetto che ho espresso in queste due proposizioni? Ti avevo citato quel passaggio di sentenza con la speranza di rendere chiaro il fatto che a stabilire che il matrimonio possa essere attuato SOLTANTO tra un uomo e una donna è frutto della decisione di giudici della Corte costituzionale, non di gente bigotta che non crede nell'evoluzione. Ma mi rendo conto che non ci arrivi.
Le tue accuse di mancata apertura mentale, evidenziano un pregiudizio che probabilmente si è fermato al "caso" Galileo. Nel frattempo il modello predominante nella comunità scientifica, la teoria del Big Bang è stata concepita da un sacerdote, diventato poi presidente della Pontificia accademia delle scienze.
Questi bigotti ne combinano di tutti i colori.
Invia una mail all'autore del commento thohà  13/05/2016 01:10:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi limito a queste piccole osservazioni, ma c'è ben altro. Sia positivo che negativo (per esempio il 'machismo') è un film che dà da riflettere e molto. :)