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IL COLLEZIONISTA (1965) regia di William Wyler

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JOKER1926     7½ / 10  16/11/2011 17:50:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Il collezionista" non è mai stato accompagnato, nel corso del tempo, da una serrata e meritata sponsorizzazione di clamore, il film del regista di "Ben Hur" Wyler risulta essere un grande prodotto, portando con se, una serie di particolarità da prendere seriamente in considerazione.
Ponendo in chiaro che il sangue pulsante de "Il collezionista" riguarda la sceneggiatura c'è da dire che il lavoro tecnico è veramente egregio, infatti fotografia è spettacolare ed è composta da colori sfavillanti, i fotogrammi de "Il collezionista" si arricchiscono immediatamente di un qualcosa di speciale, di poetico e macabro. In linea sommaria è questo l'effetto pratico e visivo che offre la fotografia,ma non è tutto.
Invero, sempre sul piano spiccatamente tecnico, bisogna inoltrare il discorso agli attori in uno stato fenomenale, Terence Stamp reo di una prova da urlo diventa un'icona cinematografica degna, degnissima di qualsiasi apprezzamento positivo. Grandi poi le scenografie che spaziano fra il gotico e la favola andando a sigillare un perversa "armonia" psicologica, purtroppo a distanze astrali dal modo di confezionare i film ai giorni nostri, ma questo è un altro doloroso tasto…

"Il collezionista" si basa perentoriamente, sistematicamente su un lungo e assai affascinante duello/confronto di psiche, i protagonisti un ragazzo e una ragazza, un carnefice e una vittima.
Su questo ora, però, bisogna specificare.
Nel film di Wyler si crea, a mio parer di visione perspicace, un asse su cui poggiano due figure di ragazzi che, paradossalmente, durante la visione, potrebbero trovare un punto di contatto.
Nella seconda parte invece si erige l'asse mortale che vede le carte scoperte con il carnefice (psicopatico) rincorrere il corpo e l'anima della sua vittima. Si annulla ogni presupposto.
Il film del 1965 offre un finale molto duro, cinico che quasi si distacca dall'apparato concettuale creatosi durante la proiezione del film, si tratta di un mezzo colpo di scena.
"Il collezionista" c'è poco da fare, appassiona dall'inizio e trascina totalmente lo spettatore, storia di incredibile ipnotismo non mostra evidenti pecche, nonostante la circoscrizione spaziale il film, a livello di dinamismo e varietà, non subisce nessuna sensibile sbandata.
Il finale beffardo e l'ultimo ingrediente (amaro) di una pellicola giocata e manovrata di testa con sostanza e impassibilità. Ottime le incursioni nel mondo delle farfalle, meraviglia vitale strappata alla vita della natura…
Favola nera.