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IL SIGNORE DEGLI ANELLI: IL RITORNO DEL RE regia di Peter Jackson

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Raskolnikov     8 / 10  03/02/2004 22:49:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'epica è la poetica dei limiti, delle mete ideali, irraggiunte, irraggiungibili (ma indispensabili perchè guidano il cammino) e non è solo poesia di onore, di guerra o di amicizia. È in ogni sua forma (anche come religione) una sorgente di motivazione per l'esistenza umana, dal quotidiano alle grandi imprese. L'uomo è nato con l'epica e non può farne a meno. Gli antichi lo sapevano, i contemporanei invece hanno cominciato a credere che avesse ragione di esistere solo in quanto genere letterario. E si sa, i generi letterari si evolvono con i costumi, la morale, le filosofie dominanti e tutto il resto. Cambiano pelle, oppure scompaiono del tutto. E così l'epica divenne una carrozzeria vecchia, una forma vuota, grazie ai numerosi e ostinati imitatori che continuavano a fraintenderne il senso profondo.
E ancora oggi, ci sono critici che guardano con diffidenza all'opera di Tolkien e a quella di Jackson, senza comprendere che dietro gli incanti di Lothlorien, gli alberi parlanti e gli occhi di fuoco si celano istanze psichiche comuni a tutto il genere umano, radici profonde, dunque. Il problema sarebbe sorto se tutto questo non fosse stato raccontato sullo schermo con la sufficiente veemenza, ma cosa si può chiedere di più? Questo film, come gli altri due, trasuda gioia appassionata, meraviglia solenne, odio e terrore primitivi. Sequenze memorabili, dalla carica della cavalleria di Rohan alla bocca avida di Denethor che mangia mentre il figlio va a morire, dal senso tragico nel monte Fato alla distensione sublime del viaggio verso l'Ovest. E il meccanismo funziona, perchè la missione dell'anello si trasfigura immediatamente e diventa un qualsiasi dolore umano e una qualsiasi speranza per sopportarlo. Oppure semplicemente uno stimolo per uscire dalla mediocrità e guardare alto.
Certo, la perfezione non esiste. C'è qualche caduta di ritmo e qualche spettacolarizzazione di troppo, ma sono peccati veniali. La verità è che Jakson, con l'ingenuità di un bambino, rinverdisce i fasti dell'epica, e oggi è quello che conta.