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IL SIGNORE DEGLI ANELLI: IL RITORNO DEL RE regia di Peter Jackson

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stratoZ     8 / 10  26/07/2023 14:15:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Capitolo conclusivo della trilogia, "The return of the King" si riallaccia agli eventi accaduti in "The two towers" e ne prosegue la vicenda. Questo terzo capitolo lo considero quello più epico, quello con cui il pathos e l'eroismo vengono più a galla regalando momenti splendidi.

Sebbene la struttura narrativa non sia distantissima da quella del precedente capitolo - ovvero si seguono più fronti contemporaneamente, ci si prepara alla guerra e poi battaglia tutto il tempo - in quest'ultimo viene lasciato parecchio più minutaggio all'azione e alle battaglia in se, Jackson dopo aver sfruttato benissimo i precedenti film per caratterizzare i personaggi, qui non ne ha più un forte bisogno e da libero sfogo a tutta l'azione e l'epicità possibile, anche se qualche momento introspettivo vi è pure, ma andiamo con calma.

Intanto il film inizia con un bel banchetto in cui i nostri eroi festeggiano la vittoria al fosso di Helm e anche quella contro Saruman. Gimli dopo l'ennesimo rutto capisce finalmente che non è sul set con Boldi ed Enzo Salvi e riesce a non ruttare ne fare battute fuori luogo per tutto il film, questa la considero la prima vittoria del film.
Poco dopo Gandalf capisce che Sauron è più agguerrito che mai e dopo la sconfitta al fosso di Helm sta per attaccare la Città dei Re, allora tutta la compagnia si dirige a Minas Tirith - location stupenda - a convincere il sovrintendente al trono, padre di Boromir ad armarsi per difendere la città dall'attacco che Sauron sta preparando, peccato che il sovrintendente, tale Denethor è devastato dal dolore per la morte del figlio e ha perso totalmente la ragione.

Nel frattempo la narrazione si sposta a Mordor, dove segue le vicende del trio Frodo-Sam-Gollum, regalandoci qualche situazione interessante, Frodo stremato dalla fatica e dall'anello è in un forte stress psicofisico, per questo Gollum con la sua furbizia riesce a metterlo contro il suo fedelissimo Sam, sfruttando il lato umano di Frodo che non riesce a reggere tale pressione e per questo cede e arriva a congedare quello che è stato il suo più fedele compagno. Questo episodio assieme alla condizione di Denethor sono i sottotesti più antropologici del film, con un'ottima descrizione dei comportamenti sotto situazioni stressanti di personaggi imperfetti ma proprio per questo umani.
Nel mentre dalla città morta di Minas Morgul vedono uscire un esercito di orchi comandato dal Re degli stregoni.

Da lì in poi il film entra nel pieno dell'azione regalandoci anche diverse scene cult, dall'epicità di quel richiamo di alleanza/fratellanza che è l'accensione dei fuochi a cui i popoli della terra di mezzo rispondono per la libertà, al richiamo e successivo aiuto che Aragorn richiede al popolo dei morti, un popolo che aveva prestato giuramento di aiutare Ilsidur ma non essendoci riuscito non aveva ancora trovato pace, passato e presente che si incrociano con un pathos unico in nome della libertà.

E poi il resto è un'escalation, dagli orchi si passa ai trolli, dai troll si passa alle torri mobili, dalle torri mobili si passa a quella specie di ariete gigante potentissimo, fino ad arrivare agli olifanti, e al Re degli stregoni in sella ad un drago cazzutissimo di cui ho scordato il nome ma era qualcosa di molto epico anche lui - ecco se proprio dobbiamo trovare un difetto al film potrebbe essere l'uccisione del Re degli stregoni da parte di Eowyn, un po' una strizzata d'occhio che stona nel contesto del film - qui Jackson tocca le vette registiche che aveva già raggiunto nella battaglia del fosso di Helm, forse preferisco di poco la battaglia del film precedente ma sono dettagli dettati da gusti personali, in ogni caso le due scene sono entrambe eccezionali e dirette a meraviglia.

Dopo la vittoria grazie al popolo dei morti e all'alleanza di Rohan, con anche qualche perdita dolorosa nel mezzo, la Compagnia per favorire Frodo arriva ai cancelli di Mordor, in numero decisamente sfavorevole ma quanto basta per distrarre l'Occhio di Sauron e dare il tempo sia a Frodo, ma soprattutto a Sam, tornato ad aiutare Frodo nell'ennesima grande dimostrazione di amicizia per compiere il tanto atteso gesto finale - in cui vi è comunque qualche grossa titubanza -

Il resto è storia, diverse scene da brividi, tra il discorso di Aragorn davanti ai cancelli di Mordor, il dettaglio del fiore appena sbocciato nell'albero dei re e l'inchino finale di tutto il regno agli hobbit, "The Return of the King" ma in generale tutta la trilogia rimane ancora oggi una trasposizione fantasy insuperata sia per emozioni che per valori tecnici.

Grazie a tutti