Caio 5½ / 10 21/12/2005 03:35:19 » Rispondi Scusate se vado contro corrente, ma ho trovato questo film terribilmente retorico. Non aggiunge praticamente nulla ad altri film che raccontano di un eroe senza macchia e senza paura che scopre un asceta dentro di lui. Bellissime le sceografie e i costumi, ma mi è sembrato un pò un copia e incolla de "Il patriota" o "Braveheart" sulle colline giapponesi. In sostanza mi ha lasciato decisamente freddo.
frine2 23/12/2005 01:24:14 » Rispondi Caio, questa volta ti spalleggio incondizionatamente. Se vogliamo attenerci alla filmografia di Zwick, "L'ultimo samurai" mi sembra decisamente migliore di "Vento di passioni", ridondante polpettone ripieno da servire a Natale. Ma anche "l'ultimo samurai" è solo un filmino, gradevole e garbato, ma scontatissimo dall'inizio alla fine. Con molte ingenuità, oltretutto (ma è così facile far evadere un 'sorvegliato speciale'?). L'interpretazione di Cruise è buona, ma il fascinoso divo ha fatto di meglio ("Collateral" per esempio: ma Michael Mann è altra cosa). Per il resto, una storia molto 'old style', con una ricostruzione piuttosto semplicistica della cultura giapponese. Ottima la scena dell'apparizione dei samurai nella selva, che richiama ineludibilmente Kurosawa: ma è davvero poco per dare tanti 9 e 10 a un film esile esile, che punta sui buoni sentimenti e su paesaggi da cartolina.
Ytsejam 16/02/2006 01:13:04 » Rispondi Assolutamente nn d'accordo. Magari il film non sarà il massimo dell'originalità, ma è di tutto rispetto il messaggio del film, e di tutti i film come questo, se vogliamo dirla tutta. Io non capisco cosa abbiate contro i "buoni sentimenti" da dargli immediatamente addosso. Boh....
frine2 16/02/2006 01:50:41 » Rispondi Rispettabile, senza dubbio, la difesa delle tradizioni giapponesi. Bella (come ho già detto) l'apparizione dei samurai nelle loro armature tradizionali. Ma per il resto...possibile che non vi rendiate conto che la sceneggiatura è risibile? Che i paesaggi sono oleografici? Che la civiltà giapponese è tradotta in pillole? Ridatemi "Kill Bill", dove almeno la banalità è enfatizzata al punto di autodenunciarsi...e diventare esercizio di stile, almeno formalmente. E soprattutto ridatemi Kurosawa.