caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

NASHVILLE regia di Robert Altman

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Lucignolo90     10 / 10  10/06/2013 01:41:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Solo Robert Altman poteva elaborare un'opera inclassificabile in alcun genere e ricavarci uno dei migliori film del cinema americano anni 70; un capolavoro che prende la forma di finto documentario sulla musica ma che nei fatti è la storia di una ventina di personaggi in una solare cittadina del Sud, con la mente rivolta a un festival country e alla vigilia delle elezioni presidenziali.
La particolarità di Altman è come sia fenomenale nel sapersi giostrare con questo clamoroso numero di interpreti, riuscendo in ogni modo a caratterizzarli e rendere lo stesso il film scorrevole, non ci si annoia mai nonostante le 2 ore e 40 in buona parte inframezzati da brani musicali. Una particolarità tanto rimarcabile che persino oggi si parla di un film corale come "altmaniano".
Ma la cosa più importante (che non lo può far essere un documentario) è che i suoi film non sono mai "corpi senza anima", e dietro alle gran risate, all'atmosfera gioiosa tutta musica, vestiti con le paillettes e acconciature sgargianti, l'intento critico del regista è impietoso e approfondito e tocca molte corde: dall'insofferenza al mondo politico alla disperata ricerca della notorietà, dall'edonismo puro alla mercificazione del sesso. Una vera e propria perdita della speranza nei valori umani, che dietro a una pomposa facciata lasciano intravedere il vuoto etico e culturale di una nazione.
Tra le innumerevoli canzoni degne di nota troneggiano quella scritta e cantata da Keith Carradine "I'm Easy" vincitrice dell'oscar e "it dont't worried me" cantata da Barbara Harris nel finale.
Clamoroso a proposito il finale, che oltre a essere indimenticabile, oltre a far riecheggiare nelle menti dello spettatore la fine del presidente JFK sembra predire misfatti futuri nel mondo stesso della musica, quali l'omicidio di John Lennon.
Tutto questo rende non solo il film come probabilmente il capolavoro di Altman (assieme a America oggi) ma un film imprescindibile, di quelli che vanno visti senza se e senza ma.