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AMERICAN BEAUTY regia di Sam Mendes

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dobel     9 / 10  06/01/2011 11:36:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film furbetto, accattivante, che strizza l'occhio all'intellighenzia per poi essere un prodotto di intrattenimento; film in equilibrio fra la commedia, il dramma, il macabro, la critica di costume... Tutte queste cose e altre ancora è 'American Beauty', ma è anche un film bellissimo.
Il fatto di essere furbo e cercare di abbracciare più generi e più pubblico non è necessariamente un difetto, quando le proporzioni vengono mantenute in solido equilibrio. Viene ritratta la provincia americana e la media classe borghese con i propri problemi, le proprie ansie e la normale voglia di rendere la propria vita migliore. E' ovvio che i problemi, le ansie e le aspirazioni di suddetta classe sono universali; è altrettanto ovvio che i personaggi rappresentati (e tutti interpretati magnificamente) appaiano come dei pazzi schizzati. L'unico che in tutto questo marasma mantiene una certa lucidità è proprio il ragazzino spacciatore figlio dei vicini che viene da tutti considerato uno psicopatico. Nella follia collettiva è chiaro che chi riesce a crearsi delle barriere di difesa e arginare lucidamente la pazzia degli altri venga considerato uno spostato. Mi chiedo quanto ci sia di noi in quei personaggi: la paura di invecchiare, la sensazione di aver sbagliato tutto e di aver buttato via la propria vita, la paura dell'incertezza (economica, affettiva, famigliare...), la brama sfrenata di successo che addormenta ogni altra pulsione, la necessità di ordinare e incasellare la propria vita e quella di chi ci sta accanto in modo da aver tutto sotto controllo, il terrore di essere una/o qualunque... si potrebbe andare avanti all'infinito. Alla fine il raggio di speranza viene incarnato dalla fuga dei due ragazzini che vanno verso il futuro, verso un domani pieno di incertezza ma tutto nelle loro mani. Il fallimento di una generazione che non ha saputo dare modelli solidi ai propri figli? Il fallimento storico di una classe sociale? L'ipocrisia che sta alla base delle convenzioni e delle facciate che costituiscono l'ossatura dell'ordinamento che conosciamo? Certo, tutto questo è 'American Beauty'... Si può solo sperare che la generazione successiva sia diversa dalla precedente (è dai tempi di Seneca che si auspica questo, e si continuerà ad auspicare sin che la terra darà abbastanza calore da poterci vivere...); si tratta quindi di una storia senza tempo che, comunque, porta un messaggio positivo: per quanto possa essere stata bizzarra, corta, piena di mer.da la propria vita, possiamo/dobbiamo esserne contenti... è l'unica che abbiamo, godiamocela fin quando c'è assaporandone ogni istante. Se la tragedia ci insegna qualcosa è che anche nei momenti più bui e tremendi vi è sempre un lato ironico!
barbuti75  10/01/2011 19:02:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bravo...sono convinto che se negli anni 90 ci siano film da salvare, American Beauty è sicuramente uno di quelli. Quasi un capolavoro.
rinuzeronte  19/11/2011 12:19:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' forse per tutto ciò che hai detto che Tarantino piace tanto alle nuove generazioni? Rispondimi pure tediosamente! ;)
dobel  24/11/2011 15:57:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Voglio proprio cercare di non esserlo, tedioso... anche se è un difetto nel quale casco spesso.
Non saprei se le caratteristiche che connotano 'American Beauty' siano quelle che si ritrovano nelle pellicole di Tarantino. Il film di Mendes è un prodotto di intrattenimento, ma ha anche qualche pretesa in più. Credo che la confezione esterna sia quella del prodotto di intrattenimento, ma il contenuto della scatola, poi, ha uno spessore che non avremmo sospettato. E' un po' come quei regali che hanno degli involucri sciocchi e scherzosi, ma che una volta aperti contengono proprio l'oggetto che ci colpisce al cuore. Tarantino non vuole intervenire nel dibattito sociale, non pone domande, non cerca di spiegare la realtà (pur attraverso l'astrazione, come la fiaba), non vuole incidere sulla riflessione collettiva che riguarda l'esistenza. E' puro prodotto d'evasione (con tutto quello che di positivo c'è in questa caratteristica!). Il film di Mendes, sebbene si presenti come una pellicola di intrattenimento o di evasione, non la è affatto. E' un'amaro pensiero sui rapporti che hanno determinato la parte effimera e inconsistente degli ultimi vent'anni, rapporti e comportamenti che poi ci hanno portato a vivere una crisi come questa: prima ancora morale che economica. Quindi, se contraddizione c'è nei miei commenti, è dovuta ad una carenza di chiarezza d'esposizione e non ad un blocco intellettuale, almeno spero... non si sa mai, alla mia età...