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AMERICAN BEAUTY regia di Sam Mendes

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axel90     7½ / 10  30/03/2009 18:24:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La recensione di questo film ha già detto tutto e non penso di poter trovare altre parole per poter dire quello che è stato scritto. Buon film che cerca di raccontarci la storia di una comune famiglia americana dall'apparente facciata felice ma che nasconde rancori e sofferenza a non finire, il tutto contorniato da una sceneggiatura molto semplice, ironica e in alcune parti lirica, che sembra molto avvicinarsi alla poesia. Regia molto buona, come la fotografia. Ma il vero fulcro del film è Spacey: un mattatore estroso e malinconico, che cerca di ritornare ad una giovinezza che ha perso per aver lasciato posto ad una crisi di mezza età, che cerca di cambiare per non essere più sottomesso ad una figlia che non lo rispetta ed una moglie che non lo ama. Essenzialmente i personaggi funzionano, ma sono tutti così stereotipati che sembrano non avere niente se non la maschera che portano (uomo di mezza età frustato, moglie sempre presa dal lavoro e senza rispetto per il marito, figlia ribelle e scontrasa, amica che pensa solo al sesso e a niente più, vicino rigido e intollerante, con la fissa di crescere un figlio, anche lui ribelle, nella tradizione americana) : sembrano quasi messi li a tavolino e oltre a poche cose che ci dicono non raccontano niente di più. Alan Ball ha cercato di far colpo su un pubblico che si lasciasse sensibilizzare facilmente da una sceneggiatura e una storia discreta, fatta di battute semplice cariche di ogni più tipo di retorica possibile, che alla fine prende ma non riesce a coinvolgere uno spettatore più attento. Il fatto positivo è il largo utilizzo dei temi trattati: se il film nasce come una critica ad una società americana egoista, che ha perso ogni interesse per le piccole cose e ama lo sfarzo e il piacere, che non riesce a trovare amore e se fantastica pensando che può ottenere tutto ciò che vuole, il film parla anche del rapporto padre-moglie-figlio, di omosessualità, di un amore proibito, del rigore e della disciplina, di una frustazione e depressione che sembra attaccare tutti indiscriminatamente... fino ad arrivare al finale quando si arriva forse all'unico momento di realtà della pellicola, dove il nostro caro Spacey si accorge che non è stato sempre così come stava vivendo, che era molto di più di una semplice tolleranza familiare e sfuriate casalinghe. Il tutto per arrivare alla conclusione che si realizza veramente ciò per cui si è destinati a vivere solo un secondo prima del nostro addio.